Corriere dello Sport

«Con Scafati la partita della vita»

«Lo era già Trento e abbiamo vinto. Non possiamo sbagliare e lo sappiamo. Avremo la nostra gente»

- Di Fabrizio Fabbri

Ramagli, allenatore di Verona, a tre giornate dalla fine tra sorprese, sfide e imprevisti

Una vittoria all’ultimo respiro. Un canestro di Justin Simons con 48" da giocare e Verona è passata sul campo di Trento lasciando solitaria in ultima posizione la penalizzat­a Varese. A tre giornate dalla fine la squadra di Alessandro Ramagli cerca lo sprint decisivo per restare in serie A. «Ogni volta che ci siamo trovati sul ciglio dello strapiombo e potevamo cadere giù, è arrivata una risposta. Abbiamo un finale di stagione da vivere tutto d’un fiato e sappiamo di dover limitare al massimo gli errori». «Sono realista e se traccio un bilancio, non ancora definitivo per carità, vedo che che affrontand­o le sei migliori del campionato, ci metto anche Varese perché senza -16 starebbe lassù, in 12 incontri abbiamo vinto una volta sola. Ci manca qualcosa per competere con quel tipo di squadre. Con le altre ce la siamo sempre giocata».

«Avevamo fatto delle scelte in estate. Prendi un giocatore come Wayne Selden e dopo due giornate scappa. Non è un errore tecnico, ma di valutazion­e umana. Poi siamo in piena volata per salvarci e Taylor Smith, il pivot titolare e uno dei punti di riferiment­o, si rompe il tendine rotuleo. Possiamo aver fatto degli sbagli ma la fortuna non ci ha sempre accompagna­to». quel campionato ti allena a essere forte per le difficili condizioni ambientali. Questo può essere utile ora che qui da noi ogni partita è una battaglia. Ma nessuno deve credere che possa essere un salvatore della patria. Di Teo Alibegovic che atterra a Bologna e salva la Fortitudo alla sua prima uscita ne esiste uno». vinto. Non possiamo sbagliare e lo sappiamo. Avremo dalla nostra parte la gente. Io non sono uno da chiamata alle armi dei tifosi. Ma nell’ultima vinta in trasferta erano con noi in 200 e ci hanno dato forza. Siamo vicini al sold out. Ce ne daranno ancora di più contro una squadra che ha una rosa che non è da zona salvezza, con giocatori in grado di girare le partite a loro favore».

Qui Cyril Langevine (24 anni) di Verona Sotto il coach Alessandro Ramagli (59 anni) «Dopo che li avevamo sconfitti, troppi hanno recitato il de profundis. Io allora dissi che non era così, i fatti mi hanno dato ragione». «Una gran brutta botta perdere il play titolare. Non ficco il naso in casa d'altri ma certo che loro si vedono privati di un leader. Sarà importanti­ssimo Ruzzier, che è voluto tornare a casa. Lui potrà essere, anche per il legame con la città, un uomo decisivo».

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