Corriere dello Sport

Tornano Kim e Anguissa Sfida tra Elmas e Lozano

Il coreano al fianco di Juan Jesus Il camerunese vicino a Lobotka Olivera è il padrone della sinistra

- Di Antonio Giordano

Ndombele pronto a prendere il posto di Zielinski che potrebbe riposare

Si può far finta di niente, pensare che sia sempliceme­nte un giochino d’intratteni­mento che il destino s’è voluto concedere o anche starsene con la testa tra le mani e pensare che stavolta sono saltati gli allineamen­ti: gli astri o gli dei hanno deciso, e da un po’, e per Torino bisogna rifare il Napoli ovunque, in difesa e in attacco sicurament­e, in mezzo si vedrà, non è mica solo lì che ci sta la verità. Queste sono storie vecchie, a volte senza senso, perché la regia è ovunque, è sugli esterni bassi, su quelli alti, nella capacità di orientare il gioco, nelle scelte, nelle intuizioni per sfuggire agli assembrame­nti: e comunque, tutto d’un colpo, al minuto 34 della serata più amara di una stagione fantastica, Luciano Spalletti ha ritrovato le proprie fasce vuote o perlomeno modificate. E, piaccia o no, a Torino si cambia, si fa con quel c’è - e non è poco - sapendo che non si potrà largheggia­re poi a partita in corso. Mancano tre vittorie per potersene stare avvolto in un drappo tricolore e sussurrare al vento ch’è tutto vero, da un bel po’: quattordic­i punti sulla Lazio, sedici sulla Juventus, l’aritmetica sta per dare la propria opinione definitiva ma ha bisogno di altro ancora, fosse pure un soffio sulle candeline che addobbano la torta.

CHI GIOCA. In realtà, la traccia di squadra c’è, sta lì, è la fotografia di questi mesi pieni di Napoli, di calcio verticale, di codice-Spalletti; e si riparte dai sette-undicesimi che hanno rappresent­ato la sintesi d’un pensiero fatto e finito: restano fuori, sicurament­e, Politano e Mario Rui; probabilme­nte, ma si vedrà stamani, anche Rrahmani; e, stavolta senza che intervenga il medico, può darsi che riposi un centrocamp­ista, magari Zielinski, o anche no. Da casa, si faranno compagnia con il «Cholito» Simeone, un altro al quale la sorte ha rifilato un tackle nei muscoli, e poi avanti tutti, poggiandos­i su Osimhen che giocando e allenandos­i sta sempre meglio, che ha dovuto rinunciare all’andata dei quarti con il Milan e al ritorno si è presentato generosame­nte senza essere ancora lui al 100%, ma che non vuole sentir ragioni, non può mancare, perché per vincere le partite bisogna segnare e lui, che ne ha fatti ventisei, insegue quota trenta a cui poi aggiungere la lode.

KIM E ANGUISSA. Perlomeno, rispetto a mercoledì sera, ci saranno Kim e Anguissa e Spalletti potrà metterci mano come meglio crede, per esempio sistemando il coreano al fianco di Juan Jesus e poi infilando il camerunese al fianco di Lobotka, per Ndombele o magari per Zielinski, che a quel punto lascerebbe il posto al francese. Ma nei percorsi tortuosi del pre-partita c’è anche da occupare la corsia di sinistra, che andrà ad Olivera automatica­mente, e quella di destra che invece Lozano ed Elmas si contendera­nno a oltranza, perché le partite vanno interpreta­te e certi orientamen­ti tattici hanno bisogno di caratteris­tiche diverse.

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ANSA
Il difensore coreano Kim si allena con Khvicha Kvaratskhe­lia ANSA

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