Corriere dello Sport

Tutti gli errori possibili

Dominguez segna il 2-1 nel recupero e Orsolini manca il clamoroso pari. Hellas, punti d’oro grazie alla doppietta del suo fantasista

- Di Italo Cucci di Claudio Beneforti

Al Bentegodi il Bologna ha visto i sorci Verdi. Scusate la battutacci­a, ma il Simone del buon ricordo merita l’apertura del racconto. La Fatal Verona non è più un’esclusiva del Milan (Rocco e Sacchi le vittime illustri), ha fatto soffrire anche il Napoli - ricordo l’esordio di Maradona azzerato da Briegel e la burlesca vendetta contro Giulietta - e ha deciso di invertire la tendenza favorevole al Bologna fermandolo sul più bello con una inattesa e spavalda lezione di calcio. Ho visto un Bologna subito incerto accettare imbarazzat­o le ingannevol­i marcature a uomo e esibire una versione - per me inedita - tutta straniera. Moro, Orsolini e Sansone entrano - inutilment­e - dopo 45’.

Ancora esaltato dalle ultime imprese dei rossoblù - quattro vittorie, un pari e una sconfitta nelle ultime sei trasferte - avrei detto con fatalismo “be’, doveva capitare, prima o poi”. E invece non ci sto. Ho visto sparire come per magia la bella squadra ricostruit­a da Thiago Motta, ma soprattutt­o è il modo della sconfitta che ancor mi offende. E non dico della supremazia del coraggioso e lucido Verona ma di quella fessaggine cercata dai rossoblù del possesso palla, 73% Bologna, 27% Verona. Ho appena registrato la stessa scelta irresponsa­bile del Napoli con la Lazio in campionato e il Milan in Champions; ho appena preso nota che nel giovedì europeo quasi tutte le squadre perdenti avevano il possesso palla a favore; ma soprattutt­o mi ha lasciato esterrefat­to la prima mezz’ora rossoblù con quel giochicchi­are insulso di palleggio che provoca il contropied­e avversario e chiama a interventi miracolosi Skorupski all’11’ su Lasagna, al 15’ su Verdi che tuttavia non s’arrende e anzi diventa Uomo Partita; al 22’ il Bologna subisce così il primo rigore (fortunatam­ente cancellato dal Var) per un fallo di Posch su Depaoli. E infine lo schiaffo decisivo: il rigore - stavolta c’è, anche se esagerato - provocato da Skorupski nel caos difensivo e realizzato dal “bolognese” Verdi con tocco felice.

C’è stata anche, a inizio gara, una penosa esibizione di partenze “dal basso”, favorendo il comodo rientro degli audaci gialloblù, come se Motta avesse deciso di commettere tutti gli errori possibili in una sola partita. Non mi sono divertito, pur ammirando il coraggio e la lucidità del Verona (che aggancia la zona salvezza) e del caro ex Verdi che ha realizzato anche un bel 2-0 di testa. Penoso il tentativo di consolarsi con una mezza bufala di mercato circolante: «Meglio così, sennò l’Inter o il Psg Motta ce lo portano via». Richiesto anche Zaffaroni.

Una settimana fa parlavamo di bel calcio. Sognando l’Europa. La prossima volta è Juve: Thiago, vogliamo rifar sul serio? Si potrà risentire il canto del Dall’Ara?

La meraviglia di Orsolini (entrato solo nella ripresa) e il gol testa di Verdi, ex Bologna (momentaneo 2-0)

Il Verona e l’ex rossoblù mettono in difficoltà la squadra di Motta che mostra dei limiti e si sveglia tardi Ora l’Europa è più lontana

Quanto trovi squadre che ti stanno addosso e non ti consentono di giocare come il Verona, ecco che diventa fondamenta­le chi ti può cambiare la partita con una giocata. Bene, è una nostra convinzion­e, ma solo se il Bologna saprà riabbracci­are il suo valore aggiunto Marko Arnautovic avrà la possibilit­à di stare appena dietro le grandi. Ieri sera a Verona la squadra di Motta ha sbagliato atteggiame­nto, il protagonis­ta è stato Verdi, 2 gol e tante magie, ma tutto il Verona ha giocato meglio del Bologna. Certo, negli ultimi attimi prima Dominguez ha

Costruisce una formazione equilibrat­a e le chiede di giocare di rimessa. La sua rincorsa verso la salvezza sta diventando entusiasma­nte.

Una mezza parata su Dominguez e un’altra su Zirkzee, poi più niente nel primo tempo. Nel secondo deve sbrigare l’ordinario, non può niente sul gol di Dominguez.

Non deve lavorare molto almeno nella prima parte tanto sono inconsiste­nti gli attaccanti del Bologna.

Porta avanti il suo compito.

Non sbaglia niente, è davvero un difensore di grande affidabili­tà. segnato l’1-2 e poi Orsolini si è mangiato un gol incredibil­e. Sarebbe finita pari, ma il succo del discorso sarebbe rimasto uguale. Dopo questa vittoria il Verona ha riagguanta­to la concorrenz­a, mentre per il Bologna è stato un terribile passo indietro.

La differenza nel primo tempo l’ha fatta soprattutt­o Simone Verdi, che dopo aver illuminato il Verona con giocate sontuose gli ha regalato l’1-0 su un calcio di rigore,

Il suo dirimpetta­io è soprattutt­o Kyriakopou­los, è molto propositiv­o.

Il solito mastino che azzanna tutti e che fa sempre ripartire il Verona.

Prima uno scontro con la testa di un avversario, poi attorno al minuto 30 deve uscire. per un mezzo pugno (secondo il Var) di Skorupski a Gaich. Soprattutt­o, ma va anche sottolinea­to come questo rigore che legittimam­ente c’è chi ritiene appartenga a un altro calcio abbia condiziona­to il risultato, al di là del fatto che il Verona lo ha chiuso meritatame­nte in vantaggio. Non tanto per quello che ha costruito in più del Bologna, ma per la fame, l’intensità che ha messo in più della squadra di Thiago Motta, che per una bella fetta ha fatto un possesso palla sterile che non

Corre e rincorre in continuazi­one.

Da grande ex mette Lasagna solo davanti a Skorupski, poi lo impegna due volte. Quando parte non lo fermi mai, segna su rigore il gol dell’1-0. Il suo primo tempo è da mille e una notte. Nel secondo continua a incantare e firma di testa il gol del raddoppio. ha portato a niente di costruttiv­o. Perché Aebischer non è esistito, perché in attacco Zirkzee e Barrow sono stati troppo molli, e perché in mezzo al campo il Bologna ha sofferto nelle due fasi. Una volta detto che già in precedenza Mariani aveva sanzionato un rigore che non esisteva e che poi il Var ha giustament­e tolto, va aggiunto che il Bologna ha chiuso la prima parte con 4 ammoniti, come se i cattivi fossero tutti quelli in maglia bianca e i buoni quelli vestiti di gialloblù.

Verdi gli regala un cioccolati­no che è solo da scartare e mangiare ma biascica la conclusion­e. Poi si infortuna.

Torna dopo un guaio fisico, e subito fa vedere quello che può e sa fare.

Non si vede mai, conquista il rigore dell’1-0.

Lotta su tutti i palloni.

Nella seconda Thiago Motta ha ripresenta­to la squadra con due cambiament­i, Orsolini per Aebischer e Moro per Barrow. L’Orso per garantire peso in attacco, è evidente, il croato per portare maggiore equilibrio in mezzo al campo. Il copione della partita è diventato estremamen­te chiaro, il Bologna tutto in attacco alla ricerca del pari e il Verona tutto chiuso nella propria area, alla ricerca di una ripartenza decisiva. A questo punto Thia

Come a Torino, l’atteggiame­nto della squadra è sbagliato, e ciò è molto grave. Con il senno del poi fanno discutere anche le sue scelte.

E’ bravo su Lasagna, poi commette un fallo su Gaich, rigore che Verdi trasforma. Incolpevol­e anche sul secondo gol.

Il Var gli toglie un rigore per un fallo (che non c’era e che caso mai era fuori area) su Depao

 ?? ?? SCHICCHI GETTY
SCHICCHI GETTY

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy