Tutti gli errori possibili
Dominguez segna il 2-1 nel recupero e Orsolini manca il clamoroso pari. Hellas, punti d’oro grazie alla doppietta del suo fantasista
Al Bentegodi il Bologna ha visto i sorci Verdi. Scusate la battutaccia, ma il Simone del buon ricordo merita l’apertura del racconto. La Fatal Verona non è più un’esclusiva del Milan (Rocco e Sacchi le vittime illustri), ha fatto soffrire anche il Napoli - ricordo l’esordio di Maradona azzerato da Briegel e la burlesca vendetta contro Giulietta - e ha deciso di invertire la tendenza favorevole al Bologna fermandolo sul più bello con una inattesa e spavalda lezione di calcio. Ho visto un Bologna subito incerto accettare imbarazzato le ingannevoli marcature a uomo e esibire una versione - per me inedita - tutta straniera. Moro, Orsolini e Sansone entrano - inutilmente - dopo 45’.
Ancora esaltato dalle ultime imprese dei rossoblù - quattro vittorie, un pari e una sconfitta nelle ultime sei trasferte - avrei detto con fatalismo “be’, doveva capitare, prima o poi”. E invece non ci sto. Ho visto sparire come per magia la bella squadra ricostruita da Thiago Motta, ma soprattutto è il modo della sconfitta che ancor mi offende. E non dico della supremazia del coraggioso e lucido Verona ma di quella fessaggine cercata dai rossoblù del possesso palla, 73% Bologna, 27% Verona. Ho appena registrato la stessa scelta irresponsabile del Napoli con la Lazio in campionato e il Milan in Champions; ho appena preso nota che nel giovedì europeo quasi tutte le squadre perdenti avevano il possesso palla a favore; ma soprattutto mi ha lasciato esterrefatto la prima mezz’ora rossoblù con quel giochicchiare insulso di palleggio che provoca il contropiede avversario e chiama a interventi miracolosi Skorupski all’11’ su Lasagna, al 15’ su Verdi che tuttavia non s’arrende e anzi diventa Uomo Partita; al 22’ il Bologna subisce così il primo rigore (fortunatamente cancellato dal Var) per un fallo di Posch su Depaoli. E infine lo schiaffo decisivo: il rigore - stavolta c’è, anche se esagerato - provocato da Skorupski nel caos difensivo e realizzato dal “bolognese” Verdi con tocco felice.
C’è stata anche, a inizio gara, una penosa esibizione di partenze “dal basso”, favorendo il comodo rientro degli audaci gialloblù, come se Motta avesse deciso di commettere tutti gli errori possibili in una sola partita. Non mi sono divertito, pur ammirando il coraggio e la lucidità del Verona (che aggancia la zona salvezza) e del caro ex Verdi che ha realizzato anche un bel 2-0 di testa. Penoso il tentativo di consolarsi con una mezza bufala di mercato circolante: «Meglio così, sennò l’Inter o il Psg Motta ce lo portano via». Richiesto anche Zaffaroni.
Una settimana fa parlavamo di bel calcio. Sognando l’Europa. La prossima volta è Juve: Thiago, vogliamo rifar sul serio? Si potrà risentire il canto del Dall’Ara?
La meraviglia di Orsolini (entrato solo nella ripresa) e il gol testa di Verdi, ex Bologna (momentaneo 2-0)
Il Verona e l’ex rossoblù mettono in difficoltà la squadra di Motta che mostra dei limiti e si sveglia tardi Ora l’Europa è più lontana
Quanto trovi squadre che ti stanno addosso e non ti consentono di giocare come il Verona, ecco che diventa fondamentale chi ti può cambiare la partita con una giocata. Bene, è una nostra convinzione, ma solo se il Bologna saprà riabbracciare il suo valore aggiunto Marko Arnautovic avrà la possibilità di stare appena dietro le grandi. Ieri sera a Verona la squadra di Motta ha sbagliato atteggiamento, il protagonista è stato Verdi, 2 gol e tante magie, ma tutto il Verona ha giocato meglio del Bologna. Certo, negli ultimi attimi prima Dominguez ha
Costruisce una formazione equilibrata e le chiede di giocare di rimessa. La sua rincorsa verso la salvezza sta diventando entusiasmante.
Una mezza parata su Dominguez e un’altra su Zirkzee, poi più niente nel primo tempo. Nel secondo deve sbrigare l’ordinario, non può niente sul gol di Dominguez.
Non deve lavorare molto almeno nella prima parte tanto sono inconsistenti gli attaccanti del Bologna.
Porta avanti il suo compito.
Non sbaglia niente, è davvero un difensore di grande affidabilità. segnato l’1-2 e poi Orsolini si è mangiato un gol incredibile. Sarebbe finita pari, ma il succo del discorso sarebbe rimasto uguale. Dopo questa vittoria il Verona ha riagguantato la concorrenza, mentre per il Bologna è stato un terribile passo indietro.
La differenza nel primo tempo l’ha fatta soprattutto Simone Verdi, che dopo aver illuminato il Verona con giocate sontuose gli ha regalato l’1-0 su un calcio di rigore,
Il suo dirimpettaio è soprattutto Kyriakopoulos, è molto propositivo.
Il solito mastino che azzanna tutti e che fa sempre ripartire il Verona.
Prima uno scontro con la testa di un avversario, poi attorno al minuto 30 deve uscire. per un mezzo pugno (secondo il Var) di Skorupski a Gaich. Soprattutto, ma va anche sottolineato come questo rigore che legittimamente c’è chi ritiene appartenga a un altro calcio abbia condizionato il risultato, al di là del fatto che il Verona lo ha chiuso meritatamente in vantaggio. Non tanto per quello che ha costruito in più del Bologna, ma per la fame, l’intensità che ha messo in più della squadra di Thiago Motta, che per una bella fetta ha fatto un possesso palla sterile che non
Corre e rincorre in continuazione.
Da grande ex mette Lasagna solo davanti a Skorupski, poi lo impegna due volte. Quando parte non lo fermi mai, segna su rigore il gol dell’1-0. Il suo primo tempo è da mille e una notte. Nel secondo continua a incantare e firma di testa il gol del raddoppio. ha portato a niente di costruttivo. Perché Aebischer non è esistito, perché in attacco Zirkzee e Barrow sono stati troppo molli, e perché in mezzo al campo il Bologna ha sofferto nelle due fasi. Una volta detto che già in precedenza Mariani aveva sanzionato un rigore che non esisteva e che poi il Var ha giustamente tolto, va aggiunto che il Bologna ha chiuso la prima parte con 4 ammoniti, come se i cattivi fossero tutti quelli in maglia bianca e i buoni quelli vestiti di gialloblù.
Verdi gli regala un cioccolatino che è solo da scartare e mangiare ma biascica la conclusione. Poi si infortuna.
Torna dopo un guaio fisico, e subito fa vedere quello che può e sa fare.
Non si vede mai, conquista il rigore dell’1-0.
Lotta su tutti i palloni.
Nella seconda Thiago Motta ha ripresentato la squadra con due cambiamenti, Orsolini per Aebischer e Moro per Barrow. L’Orso per garantire peso in attacco, è evidente, il croato per portare maggiore equilibrio in mezzo al campo. Il copione della partita è diventato estremamente chiaro, il Bologna tutto in attacco alla ricerca del pari e il Verona tutto chiuso nella propria area, alla ricerca di una ripartenza decisiva. A questo punto Thia
Come a Torino, l’atteggiamento della squadra è sbagliato, e ciò è molto grave. Con il senno del poi fanno discutere anche le sue scelte.
E’ bravo su Lasagna, poi commette un fallo su Gaich, rigore che Verdi trasforma. Incolpevole anche sul secondo gol.
Il Var gli toglie un rigore per un fallo (che non c’era e che caso mai era fuori area) su Depao