Corriere dello Sport

Ghoulam: Super Napoli un trionfo annunciato

L’ex mancino azzurro, ora all’Angers, ricorda le sfide con la Juve: «La Supercoppa a Doha il giorno più bello» Faouzi al Maradona per la Champions: «Il nostro ciclo era chiuso, tornerò per la festa scudetto»

- Di Antonio Giordano NAPOLI

Filantropi si nasce e Faouzi Ghoulam è nato così, guardando sempre al fianco di se stesso, possibilme­nte alla sua destra, spingendos­i al di là della normalità, cercando in sé ciò che poteva offrire a chiunque altro. Per otto anni, a Napoli, è stata la luce «sinistra», un’eleganza a tratti maestosa lasciata sfilare fuori dal campo, ma in quel caso silenziosa­mente, in quella solidariet­à avvertita a pelle. E poi giocando, nelle falcate sciantose e nel fascino del portamento, nascondeva sempre un assist che calcistica­mente è un gesto d’altruismo. La sera in cui piombò nell’ombra, certo non lo poteva s apere che sarebbe cominciato un calvario: sorrise (amaro). E quando per quattro volte è entrato in sala operatoria, ha sempre alzato gli occhi al cielo non per proteggers­i ma per ringraziar­e. Lo fa pure ora che è tornato su una terrazza di Napoli a gustarsi l’orizzonte, sapendo che c’è sempre qualcosa da donare, anche uno sguardo benefico alla sorte.

Juventus-Napoli cosa ricorda a Ghoulam?

«Il giorno più bello dei mei anni in Italia, la vittoria nella finale di Supercoppa a Doha, una partita spaziale».

La Juventus è anche altro.

«Lo scudetto del 2018. Quello che, sbagliando, si sostiene perdemmo in albergo a Firenze. 91 punti non furono sufficient­i».

Che effetto le ha fatto tornare a Napoli?

«Io non sono mai andato via. E mi arrabbio quando dicono che qui si piange due volte, quando si arriva e quando si parte. Io sono arrivato e sono andato via felice, sapendo che sarei tornato sempre. Venni senza saperne niente o poco, perché casa mia tutti amiamo Maradona, ma non conoscevo Napoli da dentro».

Il destino è stato malvagio con lei...

«Il medico che mi operava è rimasto senza lavoro».

Nel 2017 chi erano i tre più forti esterni bassi al mondo?

«Marcelo e Alex Sandro sicurament­e, il terzo si può scegliere».

Lei non metterebbe «quel» Ghoulam, per umiltà...

«Lei mi guarda con simpatia».

Pensa mai alla sera con il City?

«Ho tante belle immagini a cui aggrapparm­i. Napoli mi ha fatto star bene nell’anima».

Non le piace parlarne, ma Ghoulam pure fuori dal campo è stato un esempio.

«Ho fatto ciò che sentivo con Koulibaly. A Napoli. Piccole restituzio­ni d’affetto verso una terra che ci ha accolto come figli. Adesso, con altri partner giovani con cui condividia­mo gli stessi valori, abbiamo creato Live Mana, un’azienda che produce bevande energetich­e e altro ancora. La distribuzi­one è già attiva in Africa. Ridistribu­iremo i proventi per aiutare i giovani di Paesi in cui si avverte la necessità di un aiuto, dove c'è maggiore bisogno. Questa è l’idea che ci piace e che vogliamo sostenere».

E’ andato in Francia ma il «giovane» Ghoulam ora viaggia oltre i 32.

«Spero di avere qualcosa da dare e l’Angers me ne ha offerto la possibilit­à. So che resterò nel calcio, magari da allenatore, vice di Kousono libaly semmai. Parlandone, ci è venuta questa tentazione ispirata da Gattuso. Con lui c’è un legame forte».

Con gli allenatori lei ha sempre avuto feeling.

«Bisogna rispettare gli uomini e i ruoli. Loro hanno questo mandato: scegliere. E noi calciatori dobbiamo accettare ed eseguire. Io so che Benitez mi ha voluto e non smetterò mai di dirgli grazie; che Sarri ha avuto un ruolo nella storia del club; che Ancelotti è uno dei più grandi; che con Gattuso si è creato rapporto fortissimo; e che Spalletti è straordina­rio e lo sta dimostrand­o. Io ho avuto qualcosa da ognuno di loro».

A Napoli sta per succedere tutto adesso, a un anno dalla rivoluzion­e.

«Koulibaly, Mertens e Insigne

stati i calciatori più rappresent­ativi di quest’epoca, ma il ciclo era finito. Bisogna ammetterlo. Non ci sono stati tradimenti, andava voltata pagina».

Eventualme­nte vada come sembra, a chi apparterrà questo scudetto.

«E’ lo scudetto di Napoli, una città speciale, eccezional­e. E' lo scudetto del Napoli, una società fantastica che ha saputo sempre contrastar­e l’eterno dominio della Juve. E’ lo scudetto dei calciatori, dell’allenatore, del direttore. Non so se si aprirà un ciclo, ma questo successo è meritato, annunciato e programmat­o. E questa è una squadra forte che resterà tale...».

Anche se venderanno Osimhen?

«Giuntoli saprà chi comprare, avete visto poi Kvara e Kim?».

Se dovesse succedere, sarà alla festa?

«Ma qui la festa durerà un anno, quindi potrò esserci quando voglio».

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MOSCA Faouzi Ghoulam, 32 anni

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