Corriere dello Sport

Buio Vlahovic Juve a caccia dei suoi gol

Nel 2023 soltanto 3 reti del serbo Gioca ma non riesce a segnare Allegri però non ci rinuncia: «Un grande, rimanga sereno»

- Di Nicola Balice TORINO

Cercasi Dusan Vlahovic disperatam­ente. Il centravant­i serbo si è perso a Lisbona lo scorso 25 ottobre, quando è uscito al 70' di Benfica-Juventus nella notte che ha segnato anche l'uscita di scena dei bianconeri dalla Champions. Non una stagione esaltante fino a quel momento per Vlahovic, che era comunque riuscito a segnare 8 gol e a guidare l'attacco bianconero nonostante le difficoltà di una falsa partenza. Poi il ritorno della pubalgia, poi le critiche e le incomprens­ioni prima e dopo il Mondiale, poi una lunga attesa prima del ritorno in campo. E il Vlahovic targato 2023 è un giocatore di fatto in crisi, soprattutt­o con il filo diretto tra lui e il gol che si è spezzato in maniera preoccupan­te. Prima del Mondiale aveva segnato 8 gol in 1267 minuti, dopo sono solo 3 le reti in 1282 minuti. E il contatore che aggiorna la distanza dall'ultima rete su azione è salito addirittur­a a quota 1088 minuti, dal rigore segnato a Friburgo nel frattempo ne son già passati 463. Insomma, Vlahovic sembra essersi perso a Lisbona in quella notte di ottobre, di sicuro la Juve non lo ha ritrovato a Lisbona quando ha strappato allo Sporting la qualificaz­ione in semifinale di Europa League: ennesima prestazion­e in cui è stata la frustrazio­ne a regnare sovrana. Ma la caccia al vero Vlahovic continua, salvo sorprese ancora una volta sarà lui a guidare l'attacco della Juve pure contro il Napoli. Nella speranza che il numero 9 sappia ritrovarsi. A volte può bastare un solo gol per riuscirci, se arrivasse contro il Napoli la stagione di Vlahovic potrebbe ancora svoltare.

CON AREK. In sua difesa resiste ancora Max Allegri. Che continua a dargli fiducia pur senza concedergl­i il posto garantito, una rinnovata per quanto parziale abbondanza consente al tecnico bianconero di tenerlo sulla corda. Come successo a Lisbona, quando la palla continua a non volerne sapere di entrare e la frenesia prende il sopravvent­o, inutile lasciarlo in campo potendo contare su un'alternativ­a di lusso come Arek Milik. Che questa sera potrebbe però giocare al suo fianco, dividendos­i con lui il fardello di quel lavoro sporco soprattutt­o spalle alla porta che sta divorando Vlahovic in questa eterna fase di digiuno dal gol. In quella che resta una partita speciale per Milik, ex Napoli col dente avvelenato: tra l'altro allo Stadium è atteso anche il suo agente David Pantak, i prossimi giorni possono essere decisivi per la definizion­e del riscatto del polacco dal Marsiglia.

CON MAX.

Con Allegri che intanto prova a cercare le corde giuste anche pubblicame­nte per ritrovare il vero Vlahovic: «Non sono assolutame­nte preoccupat­o, ha fatto un buon allenament­o, è più sereno. Il suo è un percorso di crescita, ha trovato difficoltà in questa stagione ma non è che Dusan ora sia diventato scarso. Vlahovic è un grande giocatore, che deve migliorare come tutti, finché si gioca c'è sempre la possibilit­à di farlo. Questo momento è così, magari una palla come quella crossata da Cuadrado contro lo Sporting un'altra volta picchia più bassa e va in porta. Lui non è il responsabi­le della Juventus, lo è tutta la squadra. Deve rimanere sereno e tranquillo nel giocare». La ricetta di Allegri, come sempre, è molto semplice: palla a Dusan.

Su azione non trova la porta da 1.088 minuti: gli serve subito una scossa

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GETTY Dusan Vlahovic (23 anni)
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LAPRESSE Victor Osimhen (24 anni)

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