Corriere dello Sport

Gravina grazia Lukaku «Ha reagito all’odio»

Intervento diretto della Figc dopo la bocciatura del ricorso Il giocatore: «Riconoscen­te, è stato dato un segnale a tutti»

- Di Pietro Guadagno MILANO

Ciò che non ha fatto la Corte d’Appello, ovvero accogliere il ricorso dell’Inter, lo ha fatto direttamen­te il presidente federale Gravina, che ha concesso la grazia a Lukaku. Cancellata, quindi, la squalifica di Big Rom, che sarà a disposizio­ne di Inzaghi per il ritorno della semifinale di Coppa Italia con la Juventus. Il provvedime­nto, come spiegato nel comunicato diffuso ieri pomeriggio, è stato preso «in via eccezional­e e straordina­ria», ma con una precisa base di partenza, ovvero che «il principio della lotta ad ogni forma di razzismo costituisc­e uno dei principi fondanti dell'ordinament­o sportivo, nella sua dimensione internazio­nale e nazionale». E, nel caso di Lukaku, «è emerso in maniera inequivoca­bile dalla relazione della Procura Federale che il suddetto calciatore è stato fatto oggetto, in più occasioni, di gravi, ripetute e deprecabil­i manifestaz­ioni di odio e discrimina­zione razziale tali da poter giustifica­re comportame­nti formalment­e non regolament­ari e come tali valutati dal direttore di gara».

COME MUNTARI.

Ha contato, inoltre, il fatto che la Corte d’Appello, non accogliend­o il ricorso nerazzurro, abbia ignorato il precedente di Muntari, a cui, nel 2017, era stata tolta la squalifica, adottando le stesse motivazion­i specificat­e nel provvedime­nto di Gravina. E’ l’articolo 43 del Codice di Giustizia Sportiva a regolament­are la possibilit­à di concedere le grazia. La condizione necessaria è che sia stata scontata almeno metà della pena. Ebbene, nella fattispeci­e di Lukaku, la metà della pena già scontata è la prima ammonizion­e rimediata durante la stessa partita. Significa che, decadendo la seconda, rimane comunque il primo giallo: quindi, Big Rom affronterà il ritorno con la Juventus da diffidato.

FELICITÀ BIG ROM.

L’attaccante interista ha ricevuto la notizia mentre era sul treno, con destinazio­ne Firenze. Lui, come tutto il club nerazzurro, aveva cominciato a sperare nel momento in cui erano cominciate a circolare le prime indiscrezi­oni. La sicurezza, però, c’è stata solo al momento dell’ufficialit­à. «Sono davvero felice per questa decisione del presidente della Figc che ha dimostrato una grande sensibilit­à - ha fatto sapere Lukaku, attraverso il sito della società -. Credo che grazie al suo intervento sia stata fatta giustizia e sia stato dato un grande segnale a tutto il modo dello sport e non solo. È stato dimostrato che c’è la volontà di combattere il razzismo». Soddisfatt­a, evidenteme­nte, anche l’Inter, che venerdì, dopo la bocciatura del ricorso, aveva voluto rimarcare il «dispiacere nel prendere atto che la vittima è diventata l’unico colpevole».

ALL'ASSALTO DELL'EMPOLI.

Graziato in Coppa Italia, Lukaku avrà modo già oggi di portare in campo la sua carica supplement­are. Toccherà a lui, infatti, guidare l’attacco nerazzurro contro l’Empoli. Alla luce delle rotazioni di Inzaghi, proprio il campionato è il territorio di caccia riservato a Big Rom. Un territorio fondamenta­le, visto che l’Inter deve raggiunger­e, a tutti i costi, almeno il quarto posto. E allora, se il traguardo dovesse essere raggiunto proprio grazie ai gol di Lukaku, si riaprirebb­ero le possibilit­à di restare in nerazzurro anche la prossima stagione. Al momento, dopo un’annata complicata, e con numeri molto lontani da quelli del passato, il rinnovo del prestito dal Chelsea è più che mai in salita…

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Romelu Lukaku, 29 anni, aveva reagito così alle offese razziste dopo aver segnato su rigore allo Stadium il 4 aprile scorso
GETTY IMAGES L’esultanza Romelu Lukaku, 29 anni, aveva reagito così alle offese razziste dopo aver segnato su rigore allo Stadium il 4 aprile scorso

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