Corriere dello Sport

Atalanta, quanti ricordi Abraham ora ci riprova

Proprio contro i bergamasch­i la sua migliore media realizzati­va Ma all’andata sbagliò tantissimo

- di Roberto Maida ROMA

Gli nomini l’Atalanta e la sua reazione è: mamma mia che ho combinato. Nella partita di andata all’Olimpico, Tammy Abraham sbagliò così tanto in area di rigore da sentire l’obbligo di chiedere scusa ai tifosi della Roma, increduli per la sconfitta meno giusta della stagione. Eppure per lui l’Atalanta è un avversario comodo, statistich­e alla mano: contro nessun’altra squadra italiana Abraham può vantare una media realizzati­va di un gol ogni 84 minuti. Ne ha segnati 3 nello scorso campionato, 2 dei quali proprio a Bergamo nel dicembre del 2021.

COINVOLGIM­ENTO.

Mourinho domani gli restituirà uno spazio nella formazione iniziale, al centro dell’attacco, rinunciand­o al bomber di casa: Belotti è nato a Calcinate, 15 chilometri a sud ovest del Gewiss Stadium ed è cresciuto nell’Albinoleff­e, un tempo secondo club a giocare in quel luogo. Ma Abraham sembra avviato verso il ripristino della normalità: nelle ultime due partite, contro Udinese e Feyenoord, è entrato dalla panchina producendo una rete e un assist. Ma c’è di più. Da qualche settimana, sentendosi forse debitore nei confronti della squadra, Abraham è diventato un fenomenale motivatore per il gruppo. «È sempre felice Tammy, sia quando gioca sia quando non gioca, sia quando segna sia quando resta a zero» ha osservato Mourinho. In effetti basta rivedere l’esultanza di giovedì scorso, quando ha preceduto di qualche secondo la decisione del Var che aveva cancellato il (suo) fuorigioco e quindi restituito a Pellegrini il 4-1, per capire che Abraham abbia davvero accettato il momentaneo accantonam­ento. Sarà per l’immensa gioia vissuta nel privato, con la nascita del primo figlio, sarà per il piacere di essere parte di un bel gruppo. In ogni caso, Abraham non espone più quel broncio che era compagno quasi indissolub­ile nel periodo autunno/inverno.

INCROCI. L’Atalanta, tra l’altro, è stata la prima squadra italiana a cercarlo, due estati fa, nel momento in cui il Chelsea aveva pensato di metterlo sul mercato. Giovanni Sartori, ora direttore sportivo del Bologna ma all’epoca comandante delle operazioni tecniche a Bergamo, ne aveva sottoposto il profilo a Gasperini

e poi avviato i contatti con l’entourage. Ma Abraham in quel momento non era convinto di lasciare Londra. Servì il martello Mourinho, a stagione già cominciata, a spingerlo verso la Roma dopo l’addio di Dzeko. «Vuoi svegliarti con il sole o continuare a vivere in una città grigia?» scherzò l’allenatore in una delle prime telefonate. E Tammy, che al Chelsea non giocava più a causa del ritorno di Lukaku, si fece tentare dall’esperienza italiana, immaginand­o di tornare in Premier League dopo un paio di stagioni. Può ancora succedere, purché le società inglesi investano su di lui garantendo una plusvalenz­a alla Roma. Finora si è affacciato solo l’Aston Villa (in Italia ci pensa il Napoli) ma mancano tante partite da qui al mercato. Se riprende confidenza con il gol, Abraham diventerà un centravant­i molto richiesto.

Già tre volte in gol contro i nerazzurri che lo cercarono prima della Roma

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BARTOLETTI Tammy Abraham, 25 anni, alla Roma dal 2021

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