Sousa se la gode «I miei ragazzi quasi perfetti»
La squadra campana festeggia l’importante vittoria sotto la Curva Sud Siberiano, la seconda nelle ultime otto gare, tutte finite con un risultato positivo. In tribuna applaude anche l’ambasciatore messicano in Italia, Carlos Garcia De Alba, venuto a tifare Ochoa. Paulo Sousa riceve complimenti da tutti. «I complimenti – dice il tecnico portoghese – vanno fatti ai ragazzi per l’interpretazione strategica della partita, che è stata quasi perfetta. I nostri avversari sono tra i più forti del campionato e questo accresce tantissimo la prestazione della Salernitana. Abbiamo esplorato bene i corridoi esterni e da lì siamo riusciti ad attaccare la profondità. Mi ha fatto anche molto piacere vedere, in occasione del secondo gol, venti passaggi di fila da Ochoa fino al tiro di Dia. Dobbiamo continuare a migliorare soprattutto quando siamo nel blocco basso. Capisco che dopo aver segnato possiamo abbassare l’intensità, ma possiamo essere comunque più pressanti. A chi mi sono rivolto ad un certo punto della gara? A tutti. Certi valori sono importanti: umiltà, piedi a terra, spirito di sacrificio. Salvezza più vicina? Il Verona sta facendo benissimo e di conseguenza dobbiamo continuare ad essere molto umili, la strada è ancora lunga. Il match col Napoli? C’è poco da dire: sono primi, Spalletti è uno dei più bravi allenatori d’Italia. Ora riposiamo, poi prepareremo la gara».
Kastanos, battuta sul paragone: «Io Bernardo Silva? Sì, dei poveri...»
KASTANOS. Anche ieri Grigoris Kastanos è stato tra i migliori, per il tecnico portoghese è fra quelli che formano l’ossatura di questa squadra. «Siamo molto contenti, abbiamo lavorato tanto – dice il cipriota - e questi sono i risultati. Ogni settimana cerchiamo di migliorare il nostro possesso palla, ma siamo ancora molto indietro rispetto a ciò che possiamo fare». Sousa gli ha consegnato un paragone lusinghiero, lui risolve tutto con una battuta: «Il mister mi ha dato quello che serve ad ogni calciatore: la fiducia e la consapevolezza dei miei mezzi. Il Bernardo Silva della Salernitana? Forse sono il Bernardo Silva dei poveri».