Sarri: Brutto momento reagire per la Champions
Il tecnico analizza il risultato dell’Olimpico che frena la sua Lazio «Abbiamo preso gol all’ultimo secondo del primo tempo e sbagliato l’approccio nel secondo. Ora per la qualificazione sarà punto a punto»
Stava perdendo la testa, la Lazio. Per fortuna ha trovato quella di Milinkovic. Sarebbe stata una mazzata, la quarta sconfitta nelle ultime 5 partite. Il pareggio allevia i dolori e può rialzare l'umore, per quanto rimanga un'occasione sprecata. Weekend da passare con le dita incrociate, sperando negli inciampi delle altre. Poteva essere il turno dell'allungo, di un mattoncino bello solido per costruirsi in casa la volata Champions. Si è complicata sul più bello. Chissà, magari il 2-2 acciuffato in extremis vale più del "semplice" punto aggiunto in classifica. «Sono anche soddisfatto di larghi tratti della partita, però ce ne sono due inspiegabili...», ha commentato Sarri al triplice fischio: «Parlo degli ultimi 20 secondi del primo tempo, non so come sia possibile prendere un gol del genere. Nel secondo tempo, poi, l'approccio è stato sbagliato. Si capiva benissimo che avremmo preso gol. Ma sono contento del carattere, bastava pareggiare 5 minuti prima per trovare il risultato pieno».
IN EXTREMIS. «Un momento difficile che è capitato a tutte», ha proseguito Sarri a Sky Sport. «Ho visto segnali di ripresa. Noi a livello di scaltrezza siamo sempre stati un po' questi, faccio riferimento alla gestione della partita. Si pensava che l'importanza delle gare ci facesse andare oltre a queste leggerezze. Mancavano 50 minuti alla fine della gara, non si può rientrare così dall'intervallo». In confusione prima e dopo il secondo gol di Oudin. Una Lazio in bambola. La capocciata del Sergente può aver riportato in carreggiata la squadra in vista delle prossime gare, almeno dal punto di vista psicologico. La prima rete per sbloccare Immobile, in campionato a secco all'Olimpico da addirittura 8 mesi. La seconda di Milinkovic per liberare la mente e non sprofondare nel baratro del pessimismo: «Per noi Ciro e Sergej sono due giocatori fondamentali, sono arrivati segnali incoraggianti da parte loro contro il Lecce. Per queste 3 partite potrebbero essere un'arma importante». I pugliesi rischiavano di allungare la lista dei ko dopo quelli contro Torino, Inter e Milan.
POSITIVITÀ. Il vantaggio accumulato stava per essere bruciato ulteriormente: «Mi sono arrabbiato nel secondo tempo. Un minuto prima del 2-1 mi sono girato in panchina e ho detto a Martusciello che stavamo aspettando soltanto di prendere gol. L'avremmo preso un minuto dopo per come stavamo giocando, non c'era soluzione. Se c'è più fiducia o preoccupazione? Ora andiamo a giocarcela punto a punto, è chiaro che dobbiamo superare questo periodo se vogliamo avere delle possibilità. Ripeto, certi momenti non sono accettabili, però abbiamo anche tirato fuori un punto da una partita che ormai era persa. La positività deve rimanere intatta, il momento difficile non ci può scalfire in serenità. Dobbiamo reagire e chiudere bene». Una battuta sul centrocampo: «È difficile la coesistenza dei tre se perdiamo il controllo della partita, dipende dalle caratteristiche dei giocatori. I problemi rimarrebbero anche se Marcos Antonio, Luis Alberto e Milinkovic giocassero insieme per 3 anni. Vediamo se qualcuno è recuperabile nei prossimi giorni».
«Alla fine il pari potrebbe aiutarci Ma la rete dell’1-2 me la sentivo...»
«Restiamo positivi Dobbiamo uscirne uniti e recuperare qualcuno in mezzo»