La Fiorentina si aggrappa ai gol di Cabral
È lui il bomber della Conference: a Basilea (dove ha giocato dal 2019 a inizio 2022) dovrà guidare i viola
Se si vuole (e sicuramente si deve) trovare un motivo di speranza per il ritorno della semifinale contro il Basilea, bisogna rivolgere lo sguardo ad Arthur Cabral. Per due motivi. Il primo: è il capocannoniere della Conference League con 8 gol, considerando anche la rete segnata nel preliminare contro il Twente. Il secondo: si gioca a Basilea, nello stadio che lo ha fatto conoscere al calcio europeo e dove giocherà spinto da grandi motivazioni. La Fiorentina vista giovedì sera al Franchi ha bisogno di qualche certezza in più (oltre ovviamente a ritrovare la brillantezza perduta) e il brasiliano è, almeno in Europa, il miglior protagonista viola e l’attaccante più prolifico della competizione.
CERCASI LEADER. Partiamo da una domanda: la Fiorentina un leader ce l’ha? Ha un giocatore che sappia prenderla per mano nei momenti più complicati? Dibattito aperto in città, risultato semplice: è complicato trovare una figura simile. Però adesso, anche se per una sola partita, forse un leader i viola lo possono trovare. A Basilea (pur considerando la caratura tecnica del campionato svizzero) Cabral ha fatto fuoco e fiamme dal 2019 a inizio 2022: 65 gol in 106 presenze complessive. Conosce bene il Sankt Jakob-Park, il terreno di gioco, il clima che i tifosi accendono durante le partite (e a vedere come si sono comportati gli svizzeri sugli spalti del Franchi giovedì c’è da giurare che la Fiorentina troverà un clima molto caldo). Forse solo lui può guidare la squadra a Basilea, aiutandola non solo con la prestazione ma anche dal punto di vista mentale. Insegnando ai compagni come affrontare una sfida che i viola devono ribaltare per arrivare a Praga. Le motivazioni, a lui, non mancheranno di certo: se vuole conquistarsi la fiducia totale di Firenze, questa è l’occasione giusta.
LA LEGGE DI ARTHUR. In Europa, Cabral gioca e segna. Quasi una “sentenza” in coppa. Nelle ultime cinque partite giocate da titolare, l’attaccante brasiliano è sempre andato a segno. In mezzo, tre gare iniziate dalla panchina: in casa del Braga ne ha comunque fatti due, mentre al Franchi col Sivasspor (una ventina di minuti giocati) e con il Lech Poznan (idem) è rimasto a bocca asciutta. Numeri che testimoniano una verità sotto gli occhi di tutti: in Conference, Cabral ha mostrato la versione migliore di se stesso. Anche la stagione scorsa, proprio con il Basilea, aveva ottenuto un eccellente score: 5 gol realizzati in 6 partite.
In questo percorso europeo, oggi Firenze sente di potersi aggrappare a lui, che invece in campionato si accende a intermittenza (una sola rete nelle ultime 8 giornate), lasciando più di una perplessità. Del resto, prima di giovedì sera l’ultimo gol di un giocatore viola in una semifinale europea era quello di Gabriel Omar Batistuta, contro il Barcellona nella Coppa delle Coppe 1996-1997. Giocatori distanti anni luce, ma aver messo il proprio nome accanto a quello di Batigol è comunque un piccolo trofeo personale per Cabral.
L’Europa finora lo ha esaltato «In finale solo se faremo meglio»
IN PRIMA FILA. Già al termine della gara al Franchi, Cabral si è messo davanti a tutti: «Abbiamo creato tanto, ma dobbiamo fare meglio se vogliamo andare in finale». Quel “dobbiamo fare meglio” è suonato come un messaggio, un invito ai compagni. Parole da leader? Firenze ci conta. Perché servirà anche questo nella tana del Basilea. Dove Cabral era di casa e dove giovedì prossimo può prendere per mano la Fiorentina.