Pecco punge Marquez stratega della caduta
Problemi e reazioni: mentre Quartararo si deprime, lo spagnolo dà spettacolo Marc: «Spingevo, il limite è il mio stile». Bagnaia: «Lui si attacca Non condivido il suo metodo»
Si sa, ognuno reagisce in maniera diversa ai problemi, e questa massima di vita vale anche quando si parla di MotoGP. In un venerdì dove la KTM ha nuovamente indossato i panni del riferimento infatti tra i nomi in prima pagina sono finiti – non per risultati brillanti - quelli di Fabio Quartararo e Marc Marquez, ossia due campioni alle prese con una situazione tecnica piuttosto deficitaria. Ma se l’idolo di casa Quartararo (12º) è oramai giunto alla fase della rassegnazione - «due gare fa mi sarei arrabbiato mentre adesso cerco di mantenere la calma, nonostante la situazione sia preoccupante» - lo spagnolo di casa Honda (8° al rientro dopo l’infortunio) ha decisamente preferito affrontare diversamente la giornata, regalando l’ennesimo show.
Show che al suo interno ha avuto momenti sia esaltanti sia criticabili, come ad esempio l’ennesimo tentativo di seguire Pecco Bagnaia per ottenere il giusto traino nel giro veloce. «Lui è Marc Marquez – le parole del ducatista a proposito – e anche se non condivido la sua strategia non c’è dubbio che lui la stia portando a un altro livello: se tu ti fermi con i piedi a terra lui fa lo stesso. Non so qual è il motivo, ma si attacca a chi sa che deve per forza fare il giro veloce per non rischiare di restare fuori dalla top ten».
CADUTE E PROCLAMI. Tra inseguimenti e prove di telaio – «spero di poter utilizzare nuovamente quello Kalex» – lo spagnolo ha avuto anche il tempo di finire a terra in entrambe le sessioni, ma uno dei pregi di Marquez è la capacità di sorprendere: chi infatti si aspettava un Marc deluso o scoraggiato dopo quanto accaduto si è dovuto decisamente ricredere.
«Sono molto contento della giornata. Sono caduto due volte è vero, ma mentre la prima era forse evitabile... - ha detto, prima di una considerazione che è la quintessenza di Marc, che tratta le cadute non come un evento da respingere, ma semplicemente come parte del gioco - La seconda caduta fa parte del gioco: stavo spingendo per conquistare la Q2. Quando ho guardato gli schermi ero ottavo, quindi serviva spingere: ho pensato o mi miglioro o cado, esporranno le bandiere gialle e nessun altro potrà migliorare».
Di sicuro, nonostante gli otto titoli, a Marc non manca la fame. «Il 90% dei piloti avrebbe affrontato la giornata con calma, ma io non sono così, e non è un caso che io sia l’unico pilota Honda in top ten. Se sono tornato è perché sono pronto a correre, spingere e lavorare per il team, il che significa guidare al limite. Avrei potuto accettare di essere più lento come le altre Honda, ed essere fuori dalla Q2, ma non è il mio stile».
APRILIA E BEZ OK. Meno caotica ma più fruttifera invece la giornata in casa Aprilia, con Aleix Espargarò (2º) e Maverick Vinales (6°) una volta di più pronti sulla carta a giocarsi la posta pesante, così come Marco Bezzecchi. L’ex leader della classifica generale infatti ha chiuso il proprio venerdì in 3° piazza, unendo le buone sensazioni di sempre alla velocità. «Non ho mai perso la fiducia in sella ma qui, a differenza di Jerez, riesco a fare dei buoni tempi senza dover prendere rischi eccessivi».
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