Corriere dello Sport

«Salernitan­a ti è mancata la cattiveria»

«Nove pareggi? Voglio creare la cultura della vittoria. Avremmo potuto avere molti più punti»

- Di Franco Esposito

Sousa apprezza la prova della sua squadra ma vuole che si mantenga costante la concentraz­ione «Possiamo vincere o perdere ma dobbiamo competere»

Finisce con la squadra che va a ringraziar­e i suoi incommensu­rabili tifosi ed a raccoglier­e l’ovazione del popolo granata. «Resteremo, resteremo in serie A», urlano dal settore ospiti. Esulta anche il presidente Iervolino, presente in tribuna. Quella della squadra di Sousa è stata una grande prova. La Salernitan­a è stata perfetta nel primo tempo, è tornata in vantaggio nella ripresa, ha tenuto il pareggio con temperamen­to nel finale. Al triplice fischio di Colombo, si festeggia anche a Salerno benché la salvezza fosse già in tasca.

SOUSA.

Paulo Sousa risponde a Mourinho sulla prestazion­e da finale di Champions. «Per consolidar­e la mentalità, non possiamo abbassare - dice - il livello di concentraz­ione. Mai. Niente di meglio, quindi, che affrontare grosse squadre come la Roma in un grande stadio. Abbiamo costretto la Roma a cambiare struttura di gioco, hanno capito che erano in grande difficoltà, non solo per il gol subito ma anche per il nostro controllo del gioco. Ed è qui che dobbiamo crescere, cioè saper mantenere il risultato col pallone. L’abbiamo fatto, ma dobbiamo avere continuità. Abbiamo finito anche all’Olimpico con tre attaccanti perché questa è la mia mentalità. Possiamo vincere o perdere ma dobbiamo competere. Abbiamo preso due gol su palle inattive, ma la Roma è molto forte sui piazzati. Bisogna dare meriti anche gli avversari. Abbiamo concesso pochissimo, però. Anche quando l’avversario spinge dobbiamo saper mantenere la concentraz­ione e il possesso palla. Non abbiamo sofferto sul blocco basso, ma possiamo controllar­e meglio il gioco col possesso palla. Il gol di Candreva? I centrali della Roma sono forti sul gioco aereo, abbiamo creato la profondità e Lassana Coulibaly, che sta crescendo anche nella costruzion­e, ha dato un gran pallone a Candreva. Kastanos? Per me è più interno che un quinto, ma ha una grande capacità di interazion­e con Candreva: sa accelerare e dare tempi al gioco, sa tirare di destro e sinistro. Con lui abbiamo un uomo in più con capacità di palleggio dentro il campo. Nove pareggi? Noi puntiamo sempre a vincere, voglio creare una cultura di vittoria. Avremmo potuto avere molti più punti perché tante partite avremmo potuto vincerle». Col gol di ieri, Boulaye Dia arriva a quota 16. È il giocatore della Salernitan­a più richiesto. Ma questo vale anche per Coulibaly, Mazzocchi e Daniliuc. «Non penso alla loro partenza commenta Sousa - ma alla loro crescita. Cosa è successo nel finale? Cose che capitano quando ci sono due squadre che vogliono vincere. Stavamo facendo una transizion­e importante, Zalewski ha fatto un brutto fallo su Dia, c’è tensione e tutto può succedere. Dopo, però, si sono abbracciat­i in campo».

CANDREVA.

Sesto gol stagionale per Antonio Candreva. «Lo inserisco - dice l’ex laziale - tra le mie dieci reti migliori. Abbiamo saputo soffrire, in serie A è sempre così, a maggior ragione contro una squadra forte come la Roma. Ci meritiamo questo punto con personalit­à e coraggio. Crescere dipende da noi durante la settimana. Aprire un ciclo? Quelli importanti si fanno con tutti: ci vuole tempo e bisogna giocare con continuità con gli stessi giocatori. Vogliamo fare più punti possibili e giocarcela fino all’ultima di campionato». Gyomber e Daniliuc, diffidati, ieri sono stati ammoniti e salteranno la partita con l'Udinese.

Candreva: «Il gol? Lo metto tra le mie dieci reti migliori Un punto meritato»

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LAPRESSE Antonio Candreva esulta dopo aver sbloccato la gara

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