«Salernitana ti è mancata la cattiveria»
«Nove pareggi? Voglio creare la cultura della vittoria. Avremmo potuto avere molti più punti»
Sousa apprezza la prova della sua squadra ma vuole che si mantenga costante la concentrazione «Possiamo vincere o perdere ma dobbiamo competere»
Finisce con la squadra che va a ringraziare i suoi incommensurabili tifosi ed a raccogliere l’ovazione del popolo granata. «Resteremo, resteremo in serie A», urlano dal settore ospiti. Esulta anche il presidente Iervolino, presente in tribuna. Quella della squadra di Sousa è stata una grande prova. La Salernitana è stata perfetta nel primo tempo, è tornata in vantaggio nella ripresa, ha tenuto il pareggio con temperamento nel finale. Al triplice fischio di Colombo, si festeggia anche a Salerno benché la salvezza fosse già in tasca.
SOUSA.
Paulo Sousa risponde a Mourinho sulla prestazione da finale di Champions. «Per consolidare la mentalità, non possiamo abbassare - dice - il livello di concentrazione. Mai. Niente di meglio, quindi, che affrontare grosse squadre come la Roma in un grande stadio. Abbiamo costretto la Roma a cambiare struttura di gioco, hanno capito che erano in grande difficoltà, non solo per il gol subito ma anche per il nostro controllo del gioco. Ed è qui che dobbiamo crescere, cioè saper mantenere il risultato col pallone. L’abbiamo fatto, ma dobbiamo avere continuità. Abbiamo finito anche all’Olimpico con tre attaccanti perché questa è la mia mentalità. Possiamo vincere o perdere ma dobbiamo competere. Abbiamo preso due gol su palle inattive, ma la Roma è molto forte sui piazzati. Bisogna dare meriti anche gli avversari. Abbiamo concesso pochissimo, però. Anche quando l’avversario spinge dobbiamo saper mantenere la concentrazione e il possesso palla. Non abbiamo sofferto sul blocco basso, ma possiamo controllare meglio il gioco col possesso palla. Il gol di Candreva? I centrali della Roma sono forti sul gioco aereo, abbiamo creato la profondità e Lassana Coulibaly, che sta crescendo anche nella costruzione, ha dato un gran pallone a Candreva. Kastanos? Per me è più interno che un quinto, ma ha una grande capacità di interazione con Candreva: sa accelerare e dare tempi al gioco, sa tirare di destro e sinistro. Con lui abbiamo un uomo in più con capacità di palleggio dentro il campo. Nove pareggi? Noi puntiamo sempre a vincere, voglio creare una cultura di vittoria. Avremmo potuto avere molti più punti perché tante partite avremmo potuto vincerle». Col gol di ieri, Boulaye Dia arriva a quota 16. È il giocatore della Salernitana più richiesto. Ma questo vale anche per Coulibaly, Mazzocchi e Daniliuc. «Non penso alla loro partenza commenta Sousa - ma alla loro crescita. Cosa è successo nel finale? Cose che capitano quando ci sono due squadre che vogliono vincere. Stavamo facendo una transizione importante, Zalewski ha fatto un brutto fallo su Dia, c’è tensione e tutto può succedere. Dopo, però, si sono abbracciati in campo».
CANDREVA.
Sesto gol stagionale per Antonio Candreva. «Lo inserisco - dice l’ex laziale - tra le mie dieci reti migliori. Abbiamo saputo soffrire, in serie A è sempre così, a maggior ragione contro una squadra forte come la Roma. Ci meritiamo questo punto con personalità e coraggio. Crescere dipende da noi durante la settimana. Aprire un ciclo? Quelli importanti si fanno con tutti: ci vuole tempo e bisogna giocare con continuità con gli stessi giocatori. Vogliamo fare più punti possibili e giocarcela fino all’ultima di campionato». Gyomber e Daniliuc, diffidati, ieri sono stati ammoniti e salteranno la partita con l'Udinese.
Candreva: «Il gol? Lo metto tra le mie dieci reti migliori Un punto meritato»