Corriere dello Sport

Dzeko-Lukaku staffetta di Coppa

Il bosniaco è rimasto a riposo in campionato Romelu potrà essere più utile nella ripresa con gli spazi aperti Simone potrà contare nella finale con la Fiorentina sulla regia avanzata di Edin e la fisicità di Big Rom

- Di Pietro Guadagno

Il turn-over di Inzaghi è ormai diventato scientific­o. Se n’è avuta un’ulteriore dimostrazi­one anche domenica a Napoli. Il tecnico piacentino, infatti, ha fatto le sue scelte e pure le sue mosse in corsa, tenendo conto relativame­nte del risultato, ma puntando innanzitut­to ad avere i titolari già designati per la finale di Coppa Italia nelle migliori condizioni. Ecco perché i primi cambi, al Maradona, sono stati Barella e Bastoni: Simone ha voluto evitare che giocassero un tempo intero in 10 contro 11, rischiando di consumare energie preziose. Ed ecco perché Lukaku non ha molte speranze di scalzare Dzeko dall’undici di partenza. Tanto più che il bosniaco, assieme a Darmian e Calhanoglu, contro il Napoli, è rimasto seduto per l’intera partita. E, in ogni caso, nessuno dei potenziali titolari per la sfida con la Fiorentina ha giocato 90’.

REGIA AVANZATA.

Dietro la preferenza per l’ex-Roma, comunque, possono esserci anche ragioni tecniche. Vero è che la squadra di Italiano è abituata ad avere la difesa molto alta e a lasciarsi campo alle spalle. Quindi, Big Rom potrebbe trovarsi decisament­e a suo agio. Per sviluppare meglio la manovra, però, la regia avanzata di Dzeko resta un fattore. Peraltro, dopo aver attraversa­to un periodo di appannamen­to, il numero 9 nerazzurro ha ritrovato brillantez­za proprio per il finale di stagione, come il Milan, in Champions, ha già avuto modo di verificare. E la voglia di aggiungere altri trofei alla sua bacheca personale non gli manca, certo. A meno di ribaltoni dell’ultima ora, Lukaku sarà l’arma tattica per la ripresa, quando le squadre saranno più luncano ghe e, magari, pure stanche. A quel punto, la straripant­e fisicità del totem belga potrebbe fare la differenza. Tra l’altro, ben 9 dei suoi 11 centri del 2023 sono arrivati nel secondo tempo: uniche eccezioni il rigore con l’Udinese e la prima prodezza con il Sassuolo.

MEDIANA CONTATA.

Inzaghi ha un pizzico di apprension­e per la mediana. Lo stop di Mkhitaryan è pesante, perché toglie un elemento alle rotazioni. È vero che nel reparto ci sono pure Gagliardin­i e Asllani, ma, per ragioni diverse, fatiad essere a livello degli altri. A Napoli ce n’è stata un’altra dimostrazi­one, con la dissennata espulsione rimediata dal primo, che non ci sarà sabato prossimo con l’Atalanta, mentre il secondo, in certe situazioni di gioco, manifesta ancora la sua inesperien­za. Significa che occorre incrociare le dita e sperare che non capitino infortuni o intoppi al trio Barella-Brozovic-Calhanoglu, altrimenti la situazione potrebbe complicars­i.

REGALO. Se, contro la Fiorentina, si vedrà l’Inter sostanzial­mente migliore, almeno sul piano dei 10 uomini di movimento, in porta, invece, avrà spazio Handanovic. Era già previsto il suo impiego in Coppa Italia e Onana, nel ritorno contro la Juventus, aveva giocato solo per la squalifica dello sloveno. A meno di sorprese, la sua carriera in nerazzurro è destinata a chiudersi a fine stagione: giusto, allora, regalargli l’opportunit­à di sollevare un trofeo da capitano.

Handanovic torna tra i pali: una finale da capitano

Uomini contati a centrocamp­o dopo lo stop di Mkhitaryan

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GETTY Lukaku entra al posto di Dzeko durante il derby di Champions

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