Yes, De Zerbi can Ora in Europa c’è anche il Brighton
Da domenica pomeriggio Roberto De Zerbi è nella storia del Brighton un club che non ha mai avuto grandi pretese nel calcio inglese ma che da qualche anno si è guadagnato la sua porzione di credibilità. Quando domanderanno: chi era l'allenatore che portò per la prima volta il Brighton & Hove Albion Football Club nelle coppe europee? La risposta sarà appunto De Zerbi. E il suo nome affiancherà almeno altri tre intoccabili di questo club, cui va aggiunta la guest star Brian Clough che li allenò per otto mesi in terza divisione. I tre intoccabili sono Alan Mullery l'uomo della prima storica promozione in First Division (la Serie A inglese prima che nascesse la Premier League). Chris Houghton l'allenatore dell'approdo in Premier League nel 2017 e della semifinale in FA Cup. Da allora il club non è mai retrocesso. Anzi, ha sempre compiuto un passo avanti. Fino al nono posto conquistato lo scorso anno sotto la guida di Graham Potter (il terzo intoccabile). Sembrava un miracolo irripetibile. E il mondo è parso crollare addosso ai tifosi quando in questa stagione il Chelsea ha scelto proprio Potter per sostituire l'esonerato Tuchel. Si era alla sesta giornata di campionato e il Brighton ne aveva vinte quattro di cui la prima a Old Trafford in casa dello United di Cristiano Ronaldo. Qualsiasi altro club sarebbe andato nel panico. Non il Brighton di Tony Bloom presidente con una passione per l'analisi dei dati. Ha studiato e l'algoritmo gli ha offerto la soluzione: l'uomo che fa per te è Roberto De Zerbi. È andato a prenderlo e lo ha ingaggiato. Il tecnico bresciano non ci ha pensato due volte. È uno che non ha paura di confrontarsi le novità. Altrimenti non avrebbe scelto lo Shakhtar Donetsk dove ha vissuto la terribile esperienza della guerra. È l'idolo dei fautori del calcio contemporaneo. Ma non è di quelli che considerano il risultato un orpello. Certo vuole raggiungerlo col calcio che piace a lui. Ed è quello che De Zerbi ha fatto a Brighton.
INIZIO DURO. Al pirotecnico 3-3 ad Anfield Road contro il Liverpool di Klopp hanno fatto seguito tre sconfitte e un pareggio in quattro partite. Nessuna vittoria nelle prime cinque giornate di Premier con lui in panchina. E alla sesta il calendario prevedeva Brighton-Chelsea. Era tutto pronto per la definitiva bocciatura dell'italiano da parte dell'ex Potter. E invece andò in scena il match che cambiò la prospettiva e fece innamorare tifosi e critici: 4-1 e un dominio assoluto del campo. I Blues viaggiano con diciotto punti di ritardo in classifica. Il suo Brighton è arrivato anche in semifinale di FA Cup, persa ai rigori con il Manchester United. Con 70 gol fatti, ha il quarto attacco della Premier. Gli basta un punto nelle prossime due partite (contro City e Aston Villa) per giocare la Europa League e non la Conference.