«È la nostra Emilia Romagna»
La redazione di Radio Immaginaria a due passi dal fiume Sillaro «Durante la pandemia abbiamo attraversato con l’ApeRadio la regione E adesso non potevamo stare a guardare...»
La redazione nazionale di Radioimmaginaria dista esattamente 1 km dal confine tra Emilia e Romagna. A Castel Guelfo di Bologna, quel confine coincide con il fiume Sillaro: un ruscello rinsecchito che negli anni è diventato per me “il luogo delle discussioni importanti”. Il mio migliore amico vive lì vicino e quando abbiamo qualcosa di importante da dirci, basta attraversare lo stradello di ghiaia che separa la provinciale dall’argine per venire catapultati nel luogo più sicuro del Pianeta. Ci sediamo sul prato e iniziamo a parlare, come se gli alberi e i canneti che circondano il fiume sapessero mantenere meglio di chiunque altro i tuoi inconfessabili segreti.
L’altro giorno il Sillaro è esondato e l’acqua ha ricoperto tutto. Le case, gli alberi, i canneti, le impronte della gente che ci va a correre la domenica mattina… In un certo senso ha ricoperto anche i nostri segreti e ora sono lì che galleggiano verso chissà dove, un po’ sporchi di fango.
Radioimmaginaria è nata qui. Nell’estate del 2020, durante la pandemia, abbiamo deciso di attraversare l’Emilia-Romagna con la nostra ApeRadio. “OltrApe” è un viaggio che facciamo ogni estate a bordo di un’Ape Piaggio del 1970 che abbiamo convertito a biometano e trasformato in una redazione viaggiante. In quei mesi non ci potevamo allontanare troppo da casa, così eravamo rimasti in regione, convinti che per trovare storie belle bastasse semplicemente guardarsi intorno: andare vicino per andare lontano. Faenza, Cesena, Sarsina, Santa Sofia. Siamo stati ovunque. In un’estate abbiamo incontrato più di 1000 adolescenti… Volevamo fargli sentire che non erano soli e che sapevamo benissimo quello che stavano vivendo. Quando abbiamo visto le immagini della Romagna allagata abbiamo subito chiamato Matil, una nostra speaker di Forlì, e domenica 21 maggio ci siamo dati appuntamento nelle zone più colpite. Quel giorno, a Imola, si sarebbe dovuto correre il GP dell’Emilia-Romagna.