Pecchia sereno «Parma, gioca come sai fare»
Fabio Pecchia non è un allenatore emergente ma nemmeno un «boss» della panchina come Claudio Ranieri. E’ un tecnico già navigato anche grazie alle esperienze internazionali vissute al fianco di Benitez e soprattutto alle positive esperienza con Verona e Cremonese (promozione diretta in A) e Juventus Under 23 (Coppa Italia di C). Se dunque nella rosa crociata i soli Buffon e Vazquez sono abituati a vigilie tese come quella di una sfida di playoff, il tecnico ha però già nel suo bagaglio emozioni e sensazioni che possono tornare utili in frangenti come questi. «Un aspetto che mi rende felice e orgoglioso - ha detto ieri è che gli ultimi 2 anni per tutto l’ambiente, Parma, la gente che lavora intorno ai ragazzi e al club, la dirigenza e il presidente sono stati molto complicati, e vivere questo finale di stagione con un ritrovato entusiasmo mi fa grande piacere. Poi però dobbiamo pensare che siamo la squadra più giovane di B e affrontiamo un gruppo di giocatori e un allenatore molto esperti. E allora dobbiamo fare della gioventù una virtù, con lucidità e creatività».
SOSTA REBUS. Il Parma ha vissuto un finale di stagione eccezionale, con 6 vittorie nelle ultime 8 giornate. Non sarà che la sosta in cui ha fatto da spettatore al preliminare possa aver spezzato l’incantesimo? «Questa sosta non è stata così lunga da rompere il ritmo e l’equilibrio. Per noi è stato importante riprendere il lavoro per qualche giocatore e ricaricare le energie. C’è stata una settimana per lavorare, ma non tanto lunga da poter incidere negativamente. Conosciamo il Cagliari, lo abbiamo in
contrato con due tecnici diversi e la gara di ritorno in campionato può essere molto più indicativa, ma ci vuole la voglia di giocare dell’andata. Deve essere riproposta con determinazione, affrontiamo una squadra forte, esperta. E’ agli antipodi del Parma come struttura. Noi dobbiamo riproporre la voglia di giocare e di fare le nostre cose». Il tecnico crociato lancia un messaggio preciso: «Azzeriamo tutto quello che è stato finora. Il nostro è stato un bel percorso, una crescita bella per tanti ragazzi. C’è stata applicazione. E ora arriviamo ad affrontare la partita più importante. Zero calcoli. Vale 3 punti e tutto il resto è la capacità di mettere da parte i 10 mesi precedenti affrontandola con serenità».
AVVERSARI.
Se potesse togliere un giocatore agli avversari «sarebbe facile dire Lapadula, ma poi c’è Pavoletti. Voglio solo vedere il mio Parma e la mia squadra, questo è l’obiettivo». Pochi in dubbi in formazione: la possibile presenza di Pavoletti suggerisce le due torri Osorio e Cobbaut in difesa mentre davanti Man, Benedyczak e Zanimacchia si contendono due posti.