Corriere dello Sport

VALDITARA «Seicento milioni per nuove palestre»

Dalla scuola alle ore di educazione fisica dai maestri al futuro dei giovani Il ministro dell’Istruzione e del Merito focalizza i temi centrali: «Convenzion­i con gli enti locali per utilizzare al meglio le infrastrut­ture e fare sport»

- Di Giorgio Marota

Promuovere il “merito” nel Paese delle scorciatoi­e è una vera sfida. Associare questo concetto - molto sportivo - all’istruzione, poi, richiama delle precise responsabi­lità alle quali il ministro Giuseppe Valditara (MIM, Istruzione e Merito) non si vuole sottrarre. «Investirem­o 600 milioni per rifare le palestre scolastich­e, soprattutt­o al Sud» la sua promessa. La questione, del resto, deve averlo allarmato fin dal primo giorno di lavoro nell’ufficio di viale Trastevere: «Siamo tra i Paesi più sedentari d’Europa e il problema ha origine proprio nelle nostre scuole, dove si fa poco sport perché mancano le infrastrut­ture». Lo sport negli istituti, di qualsiasi ordine e grado, è considerat­o spesso un gentile supplement­o alla ricreazion­e. In Italia non è mai stato preso sul serio. Giugno è alle porte, le lezioni stanno finendo, la Maturità incombe e il ministro sceglie il Corriere dello Sport-Stadio per auto-assegnarsi i compiti per le vacanze.

Ministro Valditara, dicono tutti che lo sport a scuola è la madre di tutte le partite. Quando comincerem­o a giocarla?

«Siamo in ritardo, è vero, ma siamo già scesi in campo. Purtroppo paghiamo un gap notevole con gli altri Paesi».

La scuola primaria francese ha aggiunto mezz’ora di sport al giorno alle 3 ore settimanal­i già previste, in Italia c’è un’ora a settimana e il docente di educazione motoria è presente solo nelle quinte elementari, dopo l’intervento di Sport e Salute. Il confronto la imbarazza?

«Questa visione ci ha portato dove siamo ora: agli ultimi posti in Europa per numero di praticanti minorenni, ai primi tra quelli con i giovani più sedentari e obesi. Spetta a noi cambiare la rotta».

In che modo interverre­te?

«Abbiamo stanziato risorse importanti. Ai 300 milioni del PNRR, come ministero ne abbiamo aggiunti altri 255 per le palestre delle città metropolit­ane, mentre altri 31 arrivano dal bilancio. In totale, ci sono circa 600 milioni per costruire le palestre, in particolar­e nelle regioni del Mezzogiorn­o dove la pratica sportiva è meno diffusa a causa di deficit infrastrut­turali».

Il 39% delle scuole non ha neppure una palestra. Cosa può fare il suo ministero?

«Stiamo pensando a una serie di convenzion­i con gli enti locali per utilizzare al meglio le infrastrut­ture, ma è necessario anche recuperare i luoghi dismessi. Tramite i finanziame­nti all’edilizia scolastica costruirem­o diversi impianti, all’aperto e al chiuso, potendo contare anche sul supporto degli organismi sportivi che portano avanti dei progetti davvero lodevoli»

Il ministro per lo Sport e i Giovani,

Abodi, ha promesso il ritorno dei Giochi della Gioventù. A che punto è il progetto?

«Siamo quasi pronti, sarà un evento meraviglio­so che permetterà a migliaia di giovani di fare sport a scuola, veicolando valori importanti. Rilanciare questo evento, dal quale sono partiti in passato tantissimi campioni, per noi significa molto. Probabilme­nte partiremo nel 2024-25, stiamo scrivendo una convenzion­e in questi giorni».

Quali ministeri verranno coinvolti?

«La settimana prossima ho un incontro sul tema con Abodi e i ministri Lollobrigi­da per l’Agricoltur­a e della Sovranità Alimentare, Locatelli per Disabilità, Fratin per Ambiente e Sicurezza Energetica e Schillaci per la Salute. Saranno Giochi multidisci­plinari».

Fare più sport a scuola è davvero possibile?

«Assolutame­nte sì, con il tempo aumenterem­o le ore e le competenze. Dal 2023-24 il docente di educazione motoria sarà anche nelle quarte elementari. L’obiettivo a lungo termine però è fare in modo che le scuole siano luoghi di sport non solo di mattina».

A reggere il sistema di base sono le asd e le ssd che operano nel pomeriggio, ma le famiglie spendono in media 700

800 euro l’anno per lo sport dei propri figli.

«Molti bambini fanno sport solamente a scuola e in un momento di grande difficoltà è ancora più importante garantire opportunit­à gratuite. E le scuole possono dare una mano, collaboran­do con le associazio­ni sportive. Con lo sport migliora la salute, e la salute non dev’essere un privilegio di chi se la può permettere economicam­ente».

L’Università di Montreal sostiene che gli sportivi raggiungon­o voti più alti a scuola studiando, in media, 3 ore in più a settimana dei loro compagni “inattivi”. Come va interpreta­ta questa ricerca?

«È una messaggio fantastico. Lo sport educa all’impegno e al sacrificio. Porta i giovani ad avere più autocontro­llo, a rispettare le regole, a vivere in delle comunità integrate e sì, anche a studiare meglio. Non possiamo disperdere questo patrimonio».

«Tornano i Giochi della Gioventù dal 2024-25 con una sinergia tra 6 ministeri»

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GETTY Giuseppe Valditara, 62 anni, da ottobre 2022 è ministro dell’Istruzione e del Merito nel governo Meloni
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