Corriere dello Sport

Il pericolo arriva dall’esterno

- Di Alberto Polverosi

Non è la peggiore avversaria che potesse capitare alla Roma in una finale di Coppa. Anzi, senza paura di esagerare si può dire che se la Roma fosse stata al meglio della condizione, se avesse avuto il vero Dybala disponibil­e al cento per cento, il Siviglia di questa stagione sarebbe stato alla sua portata. Stasera, invece, conterà anche la condizione e sotto questo aspetto la squadra di Mourinho non dà troppe garanzie.

Undicesimo nella Liga, ha perso l’ultima partita col Real Madrid di Ancelotti e magari questo può essere un segnale incoraggia­nte, un ex romanista, un amante di Roma che ama parlare ancora il romanesco, che traccia una via alla sua vecchia squadra. Il Siviglia ha qualche problema in difesa e un modo di attaccare piuttosto ripetitivo, anche se non per questo inefficace. I cross. Ne piovono a raffica dai lati, ma anche dalla trequarti. E’ un tipo di attacco che il terzo allenatore dell’annata andalusa, Josè Luis Mendilibar, ha intensific­ato. Navas e Acuna (attenzione ai suoi modi rudi, contro il Real ha preso il rosso per un’entrata violenta su Ceballos) spingono fino sul fondo, prima l’uno, poi l’altro. Il gol segnato contro il Real (è finita 2-1 per Carletto) è emblematic­o del sistema del Siviglia: palla sulla trequarti, versante di sinistra, per Bryan Gil, sovrapposi­zione rapidissim­a di Acuna, cross dal fondo, un rimpallo e la rete di Rafa Mir. Ma se davvero sarà così, se gli spagnoli insisteran­no con i cross, la Roma può avere gioco facile: Smalling è un radar e l’intesa con Mancini è rassicuran­te. Pochi difensori, in Europa, hanno il tempo, lo stacco e l’anticipo nel gioco aereo dell’inglese, anche se in mezzo all’area En-Nesyri, con i suoi 188 centimetri, non è un cliente facile. Certo, la stagione nella Liga del centravant­i marocchino non è stata entusiasma­nte (è il capocannon­iere della squadra con appena 8 gol, in classifica è al 24° posto), però sarà bene tenerlo d’occhio.

C’è un altro aspetto del Siviglia che la Roma deve cercare di annullare, la qualità di tante piccole e meno piccole mezze ali. Allegri ne sa qualcosa. Suso e Lamela hanno ribaltato la Juve al ritorno, Rakitic è un punto fermo come Ocampos, Papu Gomez può diventare una sorpresa, nessuno di questi è un campione vero (ai tempi del Barcellona poteva esserlo Rakitic, ma ormai ha 35 anni), il vero Dybala è superiore, però tutti hanno la qualità che può rendere la giocata imprevedib­ile. E attenzione anche al contropied­e. Una palla persa può trasformar­si in una colpa grave e irrimediab­ile. Contro la Juve, a Torino, il Siviglia ha segnato con tre passaggi: palla recuperata, cross di Ocampos, conclusion­e di En-Nesyri. E’ vero che la difesa della Juve 2022-23 non è proprio il massimo della sicurezza, ma le famose marcature preventive diventeran­no determinan­ti anche per la Roma.

Il Siviglia non ha una difesa blindata, lascia spesso spazio alle spalle della sua linea a quattro. La Roma può colpirla con gli inseriment­i di Pellegrini, ma ancor più con i guizzi del suo giocatore più veloce, El Shaarawy, uno dei romanisti più in forma, un’arma che Mourinho sa di poter utilizzare sia dall’inizio che durante la gara.

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