Corriere dello Sport

E il capitano firma l’ultimo gol prima di Budapest

- Di Lorenzo Scalia ROMA

Attesa, ansia (da parte dei tifosi) ma anche serenità in campo. La rifinitura della finalissim­a di Europa League è diventata storia ieri mattina, quando a Trigoria la squadra di Mourinho si è allenata per l’ultima volta prima di prendere un volo destinazio­ne Budapest. I giocatori sono arrivati molto presto nel quartier generale e sono stati accolti da uno striscione che recitava: «Uniti verso la gloria... insieme riscriviam­o la storia!». Matic e Ibanez non si sono fermati al cancello circondato dai tifosi, Bove invece sì, tra gli ultimi a presentars­i El Shaarawy e Abraham. Piazzale Dino Viola si è riempito piano piano. Amici, gruppi più o meno numerosi e famiglie intere hanno voluto salutare i gialloross­i. Anche se il sole picchiava forte. Anche se la rifinitura era blindata. O meglio: aperta solamente alla stampa per mezz’ora abbondante.

PELLEGRINI GOL. L’aria era quella giusta. Zero nervosismo e profession­alità al massimo. All’appello non mancava nessuno, a parte Kumbulla che ha finito la stagione in anticipo. Anche

Camara ha calpestato l’erbetta nonostante l’infortunio: era in pantalonci­ni e infradito. Regolarmen­te in gruppo Dybala, Spinazzola e Karsdorp. Tra i baby c’era Missori. La seduta è iniziata con il torello mentre Mourinho dava indicazion­i allo staff tecnico a centrocamp­o. Poi è andata in scena una partitella a campo ridotto a due tocchi. Carte mescolate e alla fine è arrivato il gol di Pellegrini che ha permesso alla squadra con i fratini di vincere per 1-0. Il capitano successiva­mente si è fermato a calciare le punizioni. L’osservato speciale? Dybala. L’argentino non ha forzato le giocate, però ha servito un assist preciso per El Shaarawy che ha fatto tremare la traversa.

TIFOSI. Christian e Marco andavano avanti e indietro a piedi parlando solo di pallone, in attesa di caricare la squadra. «Non si dorme da giorni e le giornate sono molto lunghe», è il loro pensiero condiviso. Salvatore è un po’ pessimista: «Spero di sbagliarmi, ma il Siviglia non è il Feyenoord. Non sarà una partita facile. In ogni caso penso che Mourinho debba restare a Roma». Gianmarco invece ci crede: «E’ la partita più importante della mia vita. Se vinciamo mi tatuo la coppa sul polpaccio». Sulla stessa lunghezza d’onda Alessio: «Non so quando rivivremo due finali europee di fila. Voglio godermi il momento». Ci siamo. Il momento è adesso.

Serenità e attesa ieri nella rifinitura Di Pellegrini l’unica rete della partitella

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LAPRESSE Dybala e Abraham nell’allenament­o di ieri

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