E il capitano firma l’ultimo gol prima di Budapest
Attesa, ansia (da parte dei tifosi) ma anche serenità in campo. La rifinitura della finalissima di Europa League è diventata storia ieri mattina, quando a Trigoria la squadra di Mourinho si è allenata per l’ultima volta prima di prendere un volo destinazione Budapest. I giocatori sono arrivati molto presto nel quartier generale e sono stati accolti da uno striscione che recitava: «Uniti verso la gloria... insieme riscriviamo la storia!». Matic e Ibanez non si sono fermati al cancello circondato dai tifosi, Bove invece sì, tra gli ultimi a presentarsi El Shaarawy e Abraham. Piazzale Dino Viola si è riempito piano piano. Amici, gruppi più o meno numerosi e famiglie intere hanno voluto salutare i giallorossi. Anche se il sole picchiava forte. Anche se la rifinitura era blindata. O meglio: aperta solamente alla stampa per mezz’ora abbondante.
PELLEGRINI GOL. L’aria era quella giusta. Zero nervosismo e professionalità al massimo. All’appello non mancava nessuno, a parte Kumbulla che ha finito la stagione in anticipo. Anche
Camara ha calpestato l’erbetta nonostante l’infortunio: era in pantaloncini e infradito. Regolarmente in gruppo Dybala, Spinazzola e Karsdorp. Tra i baby c’era Missori. La seduta è iniziata con il torello mentre Mourinho dava indicazioni allo staff tecnico a centrocampo. Poi è andata in scena una partitella a campo ridotto a due tocchi. Carte mescolate e alla fine è arrivato il gol di Pellegrini che ha permesso alla squadra con i fratini di vincere per 1-0. Il capitano successivamente si è fermato a calciare le punizioni. L’osservato speciale? Dybala. L’argentino non ha forzato le giocate, però ha servito un assist preciso per El Shaarawy che ha fatto tremare la traversa.
TIFOSI. Christian e Marco andavano avanti e indietro a piedi parlando solo di pallone, in attesa di caricare la squadra. «Non si dorme da giorni e le giornate sono molto lunghe», è il loro pensiero condiviso. Salvatore è un po’ pessimista: «Spero di sbagliarmi, ma il Siviglia non è il Feyenoord. Non sarà una partita facile. In ogni caso penso che Mourinho debba restare a Roma». Gianmarco invece ci crede: «E’ la partita più importante della mia vita. Se vinciamo mi tatuo la coppa sul polpaccio». Sulla stessa lunghezza d’onda Alessio: «Non so quando rivivremo due finali europee di fila. Voglio godermi il momento». Ci siamo. Il momento è adesso.
Serenità e attesa ieri nella rifinitura Di Pellegrini l’unica rete della partitella