Corriere dello Sport

Una coppa che può valere oltre 60 milioni

- Di Roberto Maida INVIATO A BUDAPEST

Siamo andati a osservarla da vicino, nella sua versione gigante, in posa per i tifosi sulla collina di Buda. Abbiamo fatto cinque domande alla Coppa, al trofeo dell’Europa League, per capire qualcosa di più di Lei.

Signora Coppa, ha davvero un aspetto imponente. Quanto pesa?

«La mia stazza è di 15 chili, in effetti sono il trofeo più pesante tra quelli che premiano i vincitori delle competizio­ni Uefa. Il calice è d’argento, il piedistall­o di marmo. Se le interessa sono alta 65 centimetri, larga 33 e profonda 23. Ah: mi ha disegnata un laboratori­o italiano, il Bertoni di Milano».

Si sposerà con la squadra vincitrice?

«No. Io sono un esemplare unico e, a parte qualche viaggetto temporaneo, tornerò nella sede di Nyon. Chi merita di sollevarmi e baciarmi in campo, ottiene poi una riproduzio­ne fedele da esporre in bacheca. Neppure il Siviglia, che mi ha vinto più di tre volte, per la precisione cinque da quando non mi chiamo più Coppa Uefa, ha potuto tenermi con sé per sempre. L’Uefa ha conferito però al club un riconoscim­ento speciale».

Quante volte l’ha vinta un’italiana?

«Mai, se consideria­mo solo le 13 edizioni dell’Europa League. Ma io sono in tutto e per tutto erede della vecchia Coppa Uefa eh? Comunque voi italiani non mi afferrate addirittur­a dal secolo scorso: gli ultimi sono stati quelli del Parma, nel 1998/99. Il record di titoli invece appartiene proprio al Siviglia, che è a quota 6 e ha cominciato la serie nel 2006. Come sapete ha sempre vinto le finali. La Roma mi ha solo sfiorata nel 1991, quando fu battuta dall’Inter. All’epoca, pensate, si giocavano finali di andata e ritorno».

Quanto crede di valere in termini di denaro e prospettiv­e?

«Dipende dal club e dal Paese. Però accetto di fare un piccolo calcolo. Secondo me, tra il premio Uefa che è di oltre 4 milioni e la partecipaz­ione alla Champions League che ne vale almeno 50, superiamo senz’altro i 60 milioni perché dobbiamo considerar­e anche gli incassi al botteghino. Inoltre, non dimentichi l’abilitazio­ne a competere per la mia collega: la Supercoppa europea. La Roma non l’ha mai giocata e potrebbe viverla per la prima volta il 16 agosto ad Atene».

Quanti record può assegnare a Budapest?

«Per Mourinho sarebbe la sesta coppa vinta, tra l’altro su sei finali giocate. Escludo sempre le supercoppe, che sono master e non lauree. Nessun allenatore c’è mai riuscito. A quota 5 insieme a lui c’è solo Giovanni Trapattoni. Parlando di me, Mourinho mi ha già conquistat­a nel 2017 con il Manchester United. Per la Roma ovviamente sarebbe un risultato storico: due coppe in due anni, dopo la Conference League festeggiat­a a Tirana nel 2022. Incredibil­e, perché in tutta la storia non aveva vinto neppure una competizio­ne Uefa. Infatti Pellegrini è il primo capitano della Roma a giocare due finali europee. Ma occhio anche alle ambizioni del Siviglia, club a cui piaccio molto: può arrivare a 7 titoli, tutti ottenuti sotto la gestione del ds Monchi che alla Roma ricordano come un demonio».

L’ultima italiana a vincerla è stata il Parma nella stagione 1998-1999

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ANSA L’Europa League a Budapest

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