Corriere dello Sport

Giuntoli come Lucio: possibili dimissioni

- Di Fabio Mandarini

Cristiano Giuntoli tornerà a Napoli domani, giorno della ripresa degli allenament­i della squadra prima dell’ultima partita e dell’ultima di varie feste sicurament­e diverse da quella in programma domenica al Maradona: Di Lorenzo alzerà la coppa simbolo dello scudetto e poi ci sarà il grande show di canti, balli e fuochi d’artificio, ma il popolo azzurro e i suoi ragazzi saluterann­o Spalletti e, per come stanno le cose, anche l’architetto del trionfo. Il direttore sportivo. Lui, Giuntoli: il ds che ha messo in piedi un altro tipo di show insieme con l’allenatore ma anche il ds che, come l’allenatore, ritiene finito il suo ciclo azzurro dopo otto anni. E uno scudetto: degnissima chiusura, per usare un eufemismo. Ma il finale della storia, beh, rischia di essere molto amaro: il feeling, il flirt con la Juve è stato sdoganato anche da Torino, non è mica un segreto, ma De Laurentiis almeno in questo momento non ha alcuna intenzione di liberarlo. Di lasciarlo andare. Per giunta alla Juventus. La questione - delicatiss­ima - sarà ovviamente oggetto di un incontro in agenda dopo la partita con la Samp: la prossima settimana. Il giorno non è ancora definito, ma consideran­do che la tournée in Corea è ufficiosam­ente saltata e tutti stanno organizzan­do vacanze e trasferime­nti in Nazionale, da lunedì ogni momento sarà una possibile occasione per il confronto. Un faccia a faccia molto atteso perché nessuno ha poi troppo tempo a disposizio­ne e tutti hanno l’esigenza di programmar­e il futuro. Il Napoli come la Juventus. E se alla fine non si troverà un punto d’incontro, non è escluso che Giuntoli opti per la soluzione-Spalletti: le dimissioni. Senza alcuna certezza che De Laurentiis le accetti, ovviamente.

La Juve vuole il manager azzurro ma il presidente lo ha bloccato

Il contratto scade nel 2024: senza accordo potrebbe fare come Luciano

CERTEZZE E DUBBI.

E allora, dall’allenatore al ds. Una storia già vissuta con il signor Luciano e poi definita domenica dal presidente con l’ufficializ­zazione della fine del rapporto. Anche quello di Giuntoli sembra - cioè è - agli sgoccioli: regna il gelo sin da quando, alla prima festa scudetto, De Laurentiis parlava di grande lavoro estivo e lui glissava spiegando ai napoletani che con DeLa non bisogna mai preoccupar­si di nulla. Come a dire: con me o senza, state sereni. Con la Juve c’è un flirt importante, ma l’attesa del club bianconero non sarà eterna; diciamo che il periodo immediatam­ente successivo alla fine del campionato, e dunque la prossima settimana, dovrà garantire risposte e un po’ di certezze in mezzo a tanti dubbi.

IL PRECEDENTE. Il Napoli, dal canto suo, è fermo sulla posizione iniziale: Giuntoli ha un contratto fino al 2024 e per il momento la volontà di De Laurentiis è che gli accordi vengano rispettati. Ma i due - otto anni di lavoro straordina­rio, successi e intuizioni - non hanno ancora affrontato il discorso faccia a faccia: la storia di Spalletti e le parole di De Laurentiis, «è un uomo libero e io sono generoso», non sono passate inosservat­e. Ma al tempo stesso ogni storia è a sé e nel calcio ancor di più: si vedrà. Presto: il ds tornerà a Napoli domani ma il presidente fino a domenica sarà con ogni probabilit­à totalmente assorbito dall’organizzaz­ione del party del Maradona. Si incroceran­no, magari anche al centro sportivo di Castel Volturno, ma non sarà di certo agevole trovare il tempo giusto per affrontare una questione così seria. E complessa. Per tutti.

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LAPRESSE Cristiano Giuntoli, 51 anni

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