L’orgoglio di Ranieri l’inciampo di Pecchia
Il calcio è vita. Ma a volte rischia davvero di spezzare il cuore. Alla Unipol Domus è andata in scena una di quelle partite infinite che rendono perfettamente l’idea dei rischi annessi a tante emozioni che sono però l’essenza di questa imprevedibile e bellissima stagione. Colpiti e apparentemente all’angolo, gli uomini di Ranieri approcciano male una contesa nata nel peggiore dei modi e finita benissimo. Certamente per il Cagliari che non crede ai suoi occhi spinto dalla sua gente impazzita di gioia per una vittoria in rimonta che cambia lo scenario anche in vista del ritorno al Tardini
Non così, ovviamente, per Pecchia che piazza subito i colpi con Benedyczak e Sohm in soli 26 minuti. Poi, però, si fa ribaltare dopo aver provato a insistere per chiuderla senza gestire, forse non immaginando una reazione a catena di Nandez e compagni. Bello il Parma e autorevole con il suo gioco sugli esterni e l’inossidabile classe di Vazquez falso nueve tra le linee ad alimentare e accompagnare una manovra sorprendente e micidiale. I due gol sono capolavori tattici ma anche mentali che danno la dimensione della qualità di questa squadra, la più giovane del campionato ma capace di giocare con personalità e meccanismi rodati dopo qualche pausa in reguar season che non le ha impedito di agganciare quel quarto posto proprio a scapito degli isolani. La serata cagliaritana dimostra ampiamente la bontà del lavoro svolto dall’ex vice di Rafa Benitez. Ma per battere Ranieri non basta. E servirà altro.
Sir Claudio resetta la squadra dopo aver evitato la debacle e trova l’assetto e, soprattutto, l’orgoglio per l’ennesima impresa impossibile. La doppietta di Luvumbo, imprendibile e spietato, cambia volto alla serata. E Lapadula è ancora implacabile dal dischetto realizzando un rigore platealmente contestato dai ducali. Un rigore non chiaro, che va spiegato: perché Mihaila è sicuramente in vantaggio sul pallone, ma Luvumbo gli prende il tempo, lo anticipa e così il giocatore del Parma va a colpire, invece della palla, la gamba sinistra dell’angolano. Contatto che mette fuori causa il VAR e che accredita la decisione di Colombo, in una posizione giusta per giudicare l’episodio senza esitazioni ma accompagnato da inevitabili polemiche. Perché per il Parma sarebbe da valutare anche un contatto precedente tra Lapadula e Chichizola in uscita.