Corriere dello Sport

Effetto domino al San Nicola E Bari in finale

Venerdì il ritorno con il Sudtirol da battere Mignani ko al 92’ dopo una gara letta male a Bolzano Ma in 40 mila sono già pronti a spingere i Galletti

- Di Antonio Guido BARI

Il San Nicola prenota un’altra notte magica. Bari sogna la partita perfetta per battere il Sudtirol e giocarsi la serie A in finale. Quarantami­la biglietti volatizzat­i in prevendita. Il popolo biancoross­o non conosce limiti. Bari ad un passo dal record assoluto stabilito l’ 8 giugno 2014, nella meraviglio­sa stagione fallimenta­re con 50.895 spettatori presenti nella semifinale playoff Bari-Latina (2-2). Tanti, un popolo. Un’intera città che nove anni dopo torna a sognare col presidente Luigi De Laurentiis.

MIGNANI, QUANTI RIMPIANTI.

Irritato e amareggiat­o, pur avendo apprezzato l’abnegazion­e dei suoi contro il Sudtirol, Mignani ha accusato la beffa nel secondo minuto di recupero dalla fine. Il tecnico biancoross­o avrebbe preferito giocarsi il ritorno al San Nicola in una situazione di parità, avendo il vantaggio di due risultati su tre, invece, dovrà impegnarsi con tutte le forze dei suoi uomini per ribaltare la partita. Mignani alla vigilia aveva invocato uno scatto di mentalità per i playoff che è completame­nte mancato. Il

verdetto del Druso è pericoloso. Lo scherzetto del Sudtirol viene servito da un cross di Casiraghi, con la pesante complicità di Dorval che avrebbe dovuto sbarrargli la strada e regala a Rover l’occasione per esaltarsi con una perfetta inzuccata travolgend­o Mazzotta.

GIOCATA FUORI SPARTITO.

Il calcio cambia gli interpreti ma mai le sue regole scritte: chi sbaglia, paga. E’ capitato stavolta al Bari al termine di una partita che la squadra avrebbe comunque potuto pareggiare pur nella scarsa incisività offensiva di un tridente mai accompagna­to nell’azione dai centrocamp­isti. Ci vorrebbe una giocata fuori spartito che Maita e Benedetti non hanno nelle loro corde. Un Bari prevedibil­e, incapace di trovare con Cheddira, Esposito e Antenucci un buco nella difesa avversaria. Le occasioni poche e casuali, senza mai fare male davvero alla squadra altoatesin­a. Cheddira combatte, cerca di sfondare, ma trova poca aria da respirare, Antenucci si crea qualche occasione ma non riesce a sfruttarla, Esposito è costretto addirittur­a ad andare a prendersi palla. Mignani si accorge che la squadra è piatta e prova dare una scossa ma la musica non cambia con Scheidler.

FOLORUNSHO CI SARÀ.

A peggiorare la situazione anche le non perfette condizioni di Folorunsho che Mignani sperava di impiegare nella seconda parte del match dando maggiore forza alla manovra offensiva. Ma nella fase di riscaldame­nto durante l’intervallo il giocatore accusava qualche problemino. Venerdì sera dovrebbe esserci. L’ex reggino spinge per giocare, vuole assolutame­nte esserci. Arrivare in finale è qualcosa che rimane per sempre.

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LAPRESSE Mirco Antenucci, 38 anni attaccante del Bari

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