Perugia, Santopadre tratta l’addio?
PERUGIA - Una prima svolta nell'aria. Dopo 11 anni Massimiliano Santopadre lascia intendere di essere pronto a trattare la cessione del club. La situazione appare ormai compromessa. La piazza, o almeno la gran parte di essa, ha voltato le spalle all'imprenditore capitolino, incapace di feeling con la città e rimasto un "corpo estraneo" (queste le accuse). La Curva Nord lo invita ad andarsene da tre anni. E ora l'accerchiamento risulta completo: pure il Comitato di coordinamento, cioè i tifosi più moderati, ha mimato il "pollice verso" con una nota durissima contro la gestione presidenziale. Senza contare il "gelo" che soffia da palazzo dei Priori, sede dell'amministrazione cittadina. Più che dimezzato il numero degli abbonati.
Un quadro desolante. Senza precedenti, nella storia del club. Ad aggravare lo scenario, già quasi insostenibile, l'inopinata retrocessione, la seconda in tre anni. Troppo. E l'imprenditore lascia filtrare - senza comunicati ufficiali, stavolta - di essere disposto a passare la mano. Su quale base economica? Pure su questo versante aiutano gli spifferi: per sedersi al tavolo gli eventuali acquirenti debbono presentarsi mettendo sul piatto intorno ai 10 milioni di euro: 5 sarebbero relativi al valore del marchio e del club, altri 4-5 per risarcire il "buco" nei bilanci delle ultime stagioni. Finora Santopadre aveva sempre dichiarato, facendosene (giustamente) vanto, la bontà della sua gestione, attenta e positiva. Con i conti in ordine. Ora, invece, si scopre che, forse anche per colpa delle annate condizionate dal Covid, le ultime tre stagioni hanno chiuso in rosso. Questi i contorni della vicenda. Solo che ora la situazione si è ingarbugliata con l'apertura dell'inchiesta per presunto illecito dopo il gol della vittoria, siglato da Kouan su un errore del difensore sannita Leverbe, in Perugia-Benevento, poi inutile per il pari del Brescia a Palermo.