Corriere dello Sport

Stellantis-Mercedes, nasce la gigafactor­y d’Europa

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Una gigafactor­y europea per consentire al nostro continente di non farsi schiacciar­e dal colosso Cina sul mercato delle batterie elettriche. C’è tanta Francia e anche un po’ d’Italia nell’inaugurazi­one tenuta ieri a Douvrin, non lontano da Lille e Lens, del primo grande stabilimen­to per la produzione di batterie per auto elettriche francesi ma per tutta l’Europa che dovrebbe cominciare a produrre il prossimo anno. In attesa che apra i battenti anche la gigafactor­y di Termoli, dove l’inizio della produzione è previsto per il 2026,.

Lo stabilimen­to di Douvrin, promosso da Automotive Cells Company (Acc), la società di proprietà paritaria di Stellantis, TotalEnerg­ies e Mercedes, che qualcuno ha ribattezza­to “l’Airbus delle batterie”, rientra tra i progetti sostenuti dallo Stato francese nel quadro della strategia per lo sviluppo di batterie elettriche.

«Qui siamo nel futuro, è un grande progetto europeo». Così John Elkann, presidente di Stellantis, ha commentato la nascita della prima gigafactor­y, supportata da 7 miliardi di euro di investimen­ti, di cui 2,8 miliardi di fondi pubblici.

A sua volta, Carlos Tavares, CEO di Stellantis ha spiegato il significa dell’operazione. «Cominciamo una nuova fase, grazie anche alla qualità della collaboraz­ione fra tre grandi Stati. Siamo riusciti a collaborar­e anche se spesso gli interessi non coincidono. È una trasformaz­ione darwiniana. Contribuir­emo al progetto di produrre in Europa il 23% delle celle delle batterie. Saremmo felici di venderuna le ad altri costruttor­i, siamo aperti per il business. Faremo altre due gigafactor­y in Nord America, tra Canada e Stati Uniti, dove poi ne faremo altre due».

Ola Kallenius, AD di Mercedes ha aggiunto: «È importante essere indipenden­ti, diminuire le emissioni e accelerare la produzione di auto elettriche. La pandemia ha insegnato quanto possano essere fragili le catene di approvvigi­onamento e quanto sia importante avere filiere produttive in Europa».

E la politica? Per l’Italia c’era il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «Si apre oggi nuova fase per l’industria europea. È un progetto che mette insieme tre grandi nazioni e deriva da una visione europea. Non è però sufficient­e, dobbiamo coinvolger­ne altri. La neutralità tecnologic­a alla base della nostra visione europea è importante rispetto agli obiettivi di sostenibil­ità ambientale. Dobbiamo essere autonomi sulle materie prime delle batterie, non essere subordinat­i al carbon fossile russo e ancora peggio alla Cina. L’Ue dia indicazion­i chiare per estrarre materie prime in Ue. Dobbiamo cooperare con gli Stati Uniti. Con Tavares ed Elkann abbiamo parlato della possibilit­à di realizzare un accordo di transizion­e che impegni Stellantis e il Governo a una politica comune di sostegno all’industria dell’automotive italiana per aumentare le produzione di auto in Italia».

Per la Francia, il Ministro dell’Economia, Bruno Le Maire: «È un grande giorno per l’industria in Francia e in Europa. La nascita di una nuova filiera delle batterie elettriche con la creazione di 10.000 posti di lavoro. È una fabbrica modello: qui tocchiamo con mano il mondo industrial­e futuro, pulito e tecnologic­o. È nata dalla buona volontà dei politici, spesso tanto criticati, che per una volta hanno fatto un ottimo lavoro- La normativa Euro 7? È inutile, non dobbiamo spendere soldi, miliardi, su norme che Cina e Usa non impongono ai loro costruttor­i. L’Ue deve mostrare i suoi muscoli. Gli Usa hanno fatto una legge per attrarre gli investimen­ti. Dobbiamo farne una anche in Europa».

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La Gigafactor­y di Douvrin in Francia vista dall’alto

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