Moneyball Il Milan fa mercato
Dopo il divorzio da Maldini Cardinale si ispira a un film Database, algoritmi e lavoro sul campo: ecco come la società andrà a caccia dei suoi rinforzi
Il cambio epocale al Milan attuato con l’allontanamento di Paolo Maldini da direttore tecnico del club, porterà inevitabilmente ad una metamorfosi rilevante nel modo di fare calciomercato. Il nuovo corso americano del Milan farà molto più affidamento all’utilizzo dei numeri e dei dati, e ci sarà un maggiore coinvolgimento di tutto il reparto scout. Le strategie del mercato sono state affidate all’amministratore delegato Giorgio Furlani, che coordinerà anche l’area sportiva, avrà più peso e considerazione il capo degli osservatori Geoffrey Moncada, così come Stefano Pioli. Sarà però un lavoro collegiale e tutte le scelte del club saranno prese insieme, da un team di lavoro.
L’USO DEI DATI.
La grande rivoluzione del Milan comincerà dalla tecnologia e dall’uso degli algoritmi per l’individuazione dei giocatori più adatti al progetto rossonero. Il club in questi mesi ha creato due aree fondamentali per il calciomercato che vanno avanti in sinergia, ossia l'area scouting e l'area dati. Da oggi al Milan questa metodologia sarà ancora più evidente, poiché già utilizzata e testata in altri club come il Tolosa o in società sportive negli Stati Uniti. Moncada e lo staff di analisti messo a disposizione da Redbird andrà a creare un mix tra lavoro sul campo, dunque trasferte e lunghi viaggi per vedere dal vivo i giocatori, e l’ausilio di statistiche, dati, video e algoritmi con speciali software. La tecnologia in soccorso dell’esperienza umana. Proprio come nel famoso film Moneyball, una metodologia basata sugli algoritmi ma invece di essere applicata al baseball la si vuole cucire sul calcio. L’algoritmo punta a sfruttare lo storico dei giocatori per avere un modello di previsione, si andranno a prendere elementi sottovalutati o spesso accantonati da altre squadre ma che invece potrebbero fare al caso del Milan, proprio come in Moneyball. Al Milan però preme sottolineare che oltre all’uso delle statistiche sarà sempre importante l’occhio e la percezione umana, infatti il club rinforzerà il concetto di scouting.
QUESTIONE INGAGGI.
I rossoneri andranno a caccia di tutti quei giocatori con ingaggi sostenibili per il club. Nel corso della scorsa stagione Maldini e Massara avevano rinnovato e alzato il tetto ingaggi, addirittura con Leão superando i 5 milioni di euro. Ma se da un lato c’è l’obiettivo di vincere prima possibile, dall’altro lato i dirigenti daranno sempre un occhio ai conti. Il rosso in bilancio è stato azzerato ma i profili ricercati dovranno avere sempre un ingaggio contenuto. La linea guida è quella della sostenibilità. I giocatori più ricercati nell’attuale finestra di mercato saranno quelli in scadenza a giugno 2023 e 2024, perché in questo caso il prezzo dei cartellini sarà più accessibile.
CESSIONI. Oltre ad acquistare nuovi giocatori per rinforzare la rosa a disposizione di Pioli, il Milan dovrà anche cedere. Ed è sul tema delle vendite che si concentrerà maggiormente la nuova dirigenza. Si proverà a snellire la rosa trovando risorse necessarie da quei giocatori che sono ritenuti poco funzionali al progetto e che nel corso degli ultimi mesi hanno accumulato un minutaggio scarso. Il Milan spera di cedere almeno 7-8 giocatori per fare cassa, ma difficilmente lascerà partire i titolarissimi che hanno reso il gruppo rossonero competitivo nel corso degli anni passati. Il Milan proverà inoltre a guadagnare di più dal player trading, fino ad ora mai realmente applicato dal club. Sarà la nuova missione (non semplice) di Furlani, Moncada e Pioli.
I dirigenti daranno sempre un occhio ai conti: troppo alto il tetto degli ingaggi