La BBB sgasa al Mugello sulla pista dei desideri
Pecco (con stampella): «Non sono al top, ma faccio più fatica a camminare che a girare in moto. Correre qui per noi italiani è speciale. Non vedo l’ora»
Un weekend di gara, tre diverse vigilie. Pecco Bagnaia, Marco Bezzecchi ed Enea Bastianini - i tre piloti italiani più attesi nel fine settimana del Mugello - arrivano all’appuntamento di casa con situazioni e aspettative piuttosto diverse, figlie di quanto accaduto negli ultimi mesi. O nelle ultime settimane nel caso di Bagnaia, che va a caccia del bis dopo il successo del 2022 nonostante una stampella - per la caviglia destra fratturata - che tutto significa tranne una perfetta condizione fisica. «Non sono al 100% - le parole di Pecco nel giovedì toscano - ma attualmente fatico più a camminare che a girare in moto, quindi non credo che la mia situazione fisica rovinerà il mio weekend».
Parole dense di ottimismo quelle del campione del mondo in carica, che inizia già a pregustare il dolce sapore del Gran Premio di casa, al quale arriva per la prima volta - in MotoGP - da leader della classifica generale. «Correre al Mugello è sempre speciale, specie da italiano, non vedo l’ora di iniziare il Gran Premio».
EMOZIONI. Un GP che non evoca dolci ricordi solo a Bagnaia, dato che proprio al Mugello Bezzecchi ha colto l’anno passato il suo primo piazzamento in prima fila in top class, in un fine settimana che ha aperto a tanti gli occhi circa il potenziale del romagnolo. Marco ha già scaldato l’atmosfera con un goliardico “ciao Mugello” dai microfoni dello speaker del tracciato, e che dovrà ora gestire la pressione del primo GP d’Italia in copertina. «Per il momento non sento emozioni particolari, ma quando scendi in pista al Mugello con la MotoGP tutto diventa particolare. Correre in un tracciato del genere dopo una pausa è quello che volevo, e spero che ci siano tanti tifosi». Richiama il pubblico Marco, che con i suoi modi genuini potrebbe rappresentare una calamita. «Il mio sogno è correre in sella a una moto ufficiale: se fosse Ducati sarebbe ancora meglio, dato che già la conosco, ma vediamo cosa mi riserverà il futuro. Per il momento mi attendono tre weekend consecutivi molto impegnativi, specie Mugello e Assen».
BASTIANINI AL RIENTRO.
Detto di chi - seppure con stati d’animo diversi - punta dritto a vestire i panni del profeta in patria, c’è chi come Bastianini sogna in primis un po’ di tranquillità. Gli zero punti in classifica generale - a fronte di zero weekend di gara complicati sono un macigno che Enea desidera levarsi dalle spalle il prima possibile. A Jerez ha assunto i connotati di una scommessa persa, con conseguente mix di emozioni negative da gestire ed assimilare. «Il sentimento è stata la rabbia, dato che pensavo di stare meglio, invece la scapola non si era ancora assestata. Ora però sono al livello che volevo, quindi sono contento».
Un livello indecifrabile, almeno fino alle prime prove di oggi, quando Enea tornerà a guidare una MotoGP 41 giorni dopo l’ultima volta. «Mi sento abbastanza in forma, anche se so di non essere al top: non ho un obiettivo, se non cercare di fare il mio meglio. Sarebbe ottimo lasciare il Mugello con buone sensazioni per quanto concerne la spalla, dato che ci lavoro ormai da tre mesi. Sarebbe una soddisfazione sia per me che per tutti coloro che mi hanno aiutato in questo periodo. Al momento soffro in staccata, ma in questo tracciato per fortuna l’unica frenata davvero violenta è quella della San Donato (la curva in fondo al rettilineo ndc)».
Tra dubbi circa il proprio potenziale e la propria condizione fisica dunque la pista più spettacolare del calendario sta per regalare i primi responsi, per un trio di italiani che sogna di illuminare il Mugello come illustri predecessori.
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