Corriere dello Sport

Teodosic, un rinnovo o l’ultimo regalo d’amore

Il geniale playmaker combattuto tra il restare a Bologna, dove è osannato, o tornare a Belgrado

- Di Luca Muleo

Uno straordina­rio modo per rinnovare la promessa d’amore fino alla fine, oppure un regalo d’addio. Milos Teodosic è a caccia del suo secondo titolo italiano, poi il suo futuro si vedrà. Quattro anni dopo il suo arrivo in Italia, il genio serbo ha scritto pagine di storia, non solo per la Virtus, come aveva profetizza­to il suo mentore Sale Djordjevic, che due stagioni fa, nell’identica vigilia di ieri, un posto negli almanacchi virtussini gliel’aveva trovato.

AMORE. Una storia d’amore vera tra l’ex Clippers e Cska Mosca e una Bologna che ha avuto il merito e il coraggio di crederci quando non erano più tanti a pensare di poter di nuovo vedere il giocatore fantastico che aveva vinto da protagonis­ta assoluto un’Eurolega con i russi, e tre medaglie d’argento, olimpica, mondiale ed europea con la Serbia.

Erano gli anni della bocciatura NBA, tra mancato adattament­o e gli infortuni, che facevano pensare a un tramonto vicino. Appena arrivato e subito la fascite plantare da curare, saltate prestagion­e e le primissime gare ufficiali, poi il debutto una sera in casa con Venezia: chiede palla e si alza da tre alla prima azione. Canestro.

Gli occhi dei tifosi della Virtus a forma di cuore. Sarà ancora lui a guidare oggi l’attacco di Bologna, e l’assalto a Milano campione d’Italia. Rimpianto tanto nei due mesi che hanno preceduto i playoff e in cui ha giocato solo tre partite, curandosi acciacchi vari. Perché, nonostante la carta d’identità dica 36, e la difesa non sia mai stata la specialità della casa, nessuno come lui, e non solo guardando in Virtus, dà l’idea di avere in mano il meccanismo offensivo di una squadra.

Passate le prime gare di playoff a ricercare la condizione, già con Tortona s’è rifatto decisivo, grazie ai soliti assist imprevedib­ili, triple e appoggi al vetro. Coach Scariolo gli chiederà anche di arrangiars­i oltre le sue possibilit­à in difesa per non subire troppo dagli esterni milanesi

Era il luglio del 2019 quando Milos s’affacciò per la prima volta nel tripudio generale nella storica palestra Porelli. Indicò nel ritorno del club in Eurolega l’obiettivo con cui era venuto. Scudetto, Eurocup e quindi partecipaz­ione al piano di sopra, un paio di edizioni di Supercoppa e adesso la terza finale per il titolo. Il contratto in scadenza, l’età avanza e con lei gli acciacchi, ma il talento è ancora capace di mostrare giocate immaginifi­che. Il club tratta il rinnovo, ma a cifre che non possono essere vicine a quelle di oggi. Dipenderà da lui («le sue condizioni non sono ottimali ma sufficient­i per giocar» dice Scariol9), combattuto tra restare e ritornare a Belgrado.

ALL’ESTERO. Contro Armani quest’anno è stato in campo due volte, 32 punti e 8 assist totali, una vittoria in Eurolega e sconfitta in campionato, in mezzo al bilancio totale degli scontri diretti fra le due che dicono 4 successi su 5 per Bologna. Numeri che aggiungono ulteriore incertezza alla finale presentata ieri a Bologna, dove è stata annunciata la conferma di Unipolsai come sponsor del campionato per altre due stagioni. Il presidente di Legabasket, Umberto Gandini, ha parlato dell’idea di esportare il basket italiano all’estero, a partire dalla Supercoppa. «Valutiamo, e non necessaria­mente Dubai. Entro fine giugno decideremo, potrà essere quest’anno o magari gli anni prossimi».

 ?? CIAMILLO ?? Jordan Mickey, 28 anni, al tiro contro l’Armani Milano
CIAMILLO Jordan Mickey, 28 anni, al tiro contro l’Armani Milano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy