Pecchia: Vogliamo vincere
La Vanoli Cremona prosegue senza sosta la sua stagione trionfale «Siamo passati tra una infinità di traversie e dopo aver già vinto le coppe siamo al momento clou»
La risata di Andrea Pecchia quando risponde al telefono è tuonante. «Mi chiedi come va? Direi benissimo». Come potrebbe essere altrimenti visto che la sua Vanoli Cremona sta proseguendo senza sosta in una stagione vincente. «Supercoppa e Coppa Italia le abbiamo messe in bacheca. Ma non siamo certo sazi». E se gli ricordi che Demis Cavina, il suo allenatore, qualche settimana fa aveva detto «siamo dove volevamo essere ma manca ancora un po’ per arrivare al traguardo», lui conferma: «Ha ragione il coach. Perché dopo aver assorbito la delusione dello scorso anno con la retrocessione in A2 e scacciato via le voci che parlavano di un ridimensionamento, il patron Aldo Vanoli ha costruito una squadra dalle grandi ambizioni. E posso dire anche dal grandissimo carattere visto che siamo passati tra una infinità di traversie e dopo aver già vinto le coppe ora siamo alla scena finale della stagione contro Forlì». A cui Andrea Pecchia si presenta carico a mille. «La mia stagione parte da dicembre perché ho dovuto sudare per rimettermi in carreggiata dopo l’infortunio al ginocchio. Ora mi sento benissimo e voglio giocarmi questa serie finale tutta d’un fiato». Ci sarà da sudare. «Noi siamo pronti e affrontiamo una squadra, l’Unieuro, che forse non era messa tra le grandi favorite ma ha meritato di essere qui a giocarsi la serie da grandissima protagonista. Sono un gruppo di talento che ora ha una fiducia pazzesca nei propri mezzi».
L’OBIETTIVO. Per raggiungere la finalissima Cremona ha dovuto superare lo scoglio chiamato Fortitudo. «Dove in gara gara-3, da loro, abbiamo preso un bello schiaffone in faccia. Premetto: a questo gruppo non servono lezioni perché siamo umili e convinti dei nostri mezzi. Ma abCapace biamo capito bene, sulla nostra pelle cosa è un playoff. 6 sopra a pochi secondi dalla fine e abbiamo dato loro il supplementare dove poi siamo caduti». Poi però una gara-4 da incorniciare. «Noi dobbiamo costruire le nostre fortune sulla difesa. Abbiamo concesso alla Fortitudo solo 49 punti. Abbiamo messo un bel tappo sul canestro». Un gruppo solido quello della Vanoli dove non ci sono superstar. «Abbiamo due americani forti ma da sistema, non prime donne. E noi italiani sappiamo prenderci le responsabilità giuste quando serve. Brava Cremona a cambiare assetto in corsa. È stata una necessità per l’infortunio di Cannon. Lui era uomo d’area mentre Pacher sa giocare vicino a canestro ma ha un grande tiro da lontano. Lui ha capito noi e noi abbiamo capito lui». Tutti uniti quindi per arrivare dove? «E mica lo dico ma è chiaro che è dove vogliamo tutti. Ma le parole servono a poco. Ora contano i fatti Noi siamo pronti a giocarci le nostre possibilità e far tornare in alto la Vanoli».