Lecce campione, terza beffa Viola
REGGIO EMILIA - Aspettavano tutti i rigori, ma è spuntata la testa di Hasic a consegnare al Lecce uno scudetto più che meritato. Coppitelli può esultare nella notte di Reggio Emilia, e mai festa fu più dolce: il tecnico azzecca i cambi ed evita la sofferenza dei tiri dal dischetto, con Daka che scodella dalla bandierina e Hegland che fa la sponda per Hasic, lesto a punire una delle rarissime sbavature della difesa toscana. Aquilani, all’ultima panchina con la Primavera della Fiorentina, non riesce a spezzare la maledizione che da un mese e mezzo a questa parte incombe sulla Viola: dopo le due finali perse dalla prima squadra, precedute da quella di Coppa Italia della Primavera stessa, a un passo dal gong arriva un’altra beffa tremenda, con Rocco Commisso (presente assieme a Joe Barone) costretto una volta di più a fare buon viso a cattivo gioco, ma pronto a rincuorare sul campo i suoi ragazzi.
La finale ha un po’ tradito le attese, poiché i due portieri non hanno dovuto compiere alcun intervento degno di nota. Sotto gli occhi di De Zerbi, la Viola ha tenuto basso il ritmo, mentre il Lecce è andato a sprazzi. Tanto agonismo ma poche idee negli ultimi 16 metri, tanto che i rigori parevano inevitabili prima che la testa di Hasic riscrivesse la storia di una stagione storica per i salentini, bravi a cucirsi al petto lo scudetto 19 anni dopo l’ultima volta. La “multinazionale” varata da Corvino (nessun italiano tra i 15 scesi in campo) ha centrato l’obiettivo: per il direttore fanno 8 titoli nei tornei giovanili, con l’abbraccio di Sticchi Damiani che vale più di mille parole.