FERRARI, UN CAPO IN PANCHINA
Se Vasseur dovesse fallire, Elkann ha un nome per tornare a vincere in Formula 1 Maturata grazie allo storico trionfo di domenica a Le Mans, avanza la candidatura di Antonello Coletta per guidare la Scuderia dal 2025
FTPA non s’è mai sentito e in effetti ce lo siamo inventati noi, così, per celia. FTPA starebbe per Ferrari Team Principal Academy, come un’iniziativa parallela alla più celebre FDA, l’accademia dei piloti in rosso.
Se esistesse, la FTPA avrebbe un unico partecipante, ma vero: si chiama Antonello Coletta ed è il capo del settore GT, nonché primo firmatario del trionfo del Cavallino a Le Mans con la hypercar 499P. Usciamo dunque dalla burla e diciamo le cose come stanno: Coletta, romano di 56 anni, cresciuto a pane e Ferrari fin dal 1997, è il primo uomo in panchina per l’eventuale successione di Fred Vasseur. Vi è seduto da tempo, ma Le Mans ha portato a maturazione la candidatura.
Vasseur rimarrà al suo posto per tutto quest’anno e anche nel 2024, perché è lì dov’è solo da cinque mesi, e un tempo per riuscire gli va concesso. O la Ferrari in Formula 1 diventerà vincente – percorso impervio perché la Red Bull è appena entrata nel cuore di un ciclo tecnico, e i regolamenti non muteranno per altri due anni – oppure il presidente Elkann tenterà di costruire questa realtà nel 2025, con l’obiettivo di avere una Scuderia vincente nel 2026.
MILLE CONTRO CENTO.
Va precisato che Formula 1 ed Endurance sono realtà assai diverse: mille persone contro cento, 300 milioni di budget contro 20, telai motori cambi meccanica organizzazione fatti in casa per la Formula 1 – praticamente tutto – mentre il telaio della 499P nasce in Dallara, il motore in Oreca e l’organizzazione è affidata alla squadra AF Corse, ritenuta una diretta emanazione di Maranello
dal momento in cui le è stato appiccicato il marchio.
Teniamole a mente queste differenze perché il successone di Le Mans non deve far credere che all’interno della Ferrari ci siano due garage attigui: uno per la Formula 1, grande e pieno di incapaci, e uno più piccolo e riservato ai fenomeni.
L’INNESTO POSSIBILE.
Le cose non stanno chiaramente così ma il presidente è convinto – e questa potrebbe anche azzeccarla – che la pianta del team di Formula 1 possa essere innestata con l’inserimento di Coletta, in modo che questi porti un’organizzazione, una visione e una freschezza in un team che fatica a venir fuori dal labirinto. Pertanto Vasseur si stesse accuorto che la presenza di una tale riserva di lusso, nonché vincente, sarà per lui una spina nel fianco.
L’innesto è preconizzato dalle parole dell’a.d. Benedetto Vigna dopo il successo della 24 Ore: «Un successo incredibile. C’erano poche persone qui sul posto a Le Mans, ma tante hanno contribuito. A dimostrazione ancora una volta che la Ferrari è una e che facmero ciamo delle macchine impareggiabili. E’ una vettura unica. Il prossimo obiettivo? Continuare a vincere». Frasi che ci sentiamo di poter liberamente tradurre come segue: “Lo vedete che in pochi ma buoni si vince? Se l’azienda Ferrari c’è riuscita a Le Mans, può farlo in Formula 1”. La situazione è certo meno facile di come la fa l’alto dirigente, ma insomma, c’è un’idea.
DELUSIONI E AMBIZIONI.
Coletta ha avuto finora con la Formula 1 incroci controversi, come se si fossero realizzate le condizioni giuste al momento sbagliato e viceversa. Ci rimase male quando nell’aprile 2014, dimissionato Stefano Domenicali, l’allora nuuno Montezemolo andò a pescare Marco Mattiacci. E la prese ancor peggio quando – portato con un ruolo al GP d’Australia che inaugurava il Mondiale 2015 – fu dimenticato in un angolo da Marchionne e Arrivabene. Girava come un pesce fuor d’acqua e non dimenticò.
Coletta si chiuse così nel fortino dell’attività GT e lì rimase lavorando, costruendo infine il progetto hypercar e vincendo, mai sbavando per la Formula 1 e anzi opponendo dei “no, grazie” a cinque diverse occasioni in cui Elkann gli propose, o semplicemente gli fece capire, di potergli affidare la squadra che era di Binotto. Il titolo mondiale del WEC è a questo punto il suo precipuo obiettivo, ma alla sesta avance di Elkann – riferisce chi gli è vicinissimo – Coletta farà una gran fatica a dire di no.
Coletta ha già rifiutato cinque volte la Formula 1 al posto di Binotto
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