Ora la Ducati scopre di avere troppi piloti
La Rossa ha rastrellato il top della nuova generazione Il vantaggio tecnico attira il meglio: Arbolino tratta per una Desmosedici e Acosta potrebbe pensarci
Iproblemi di abbondanza dovrebbero caratterizzare gli sport di squadra, nei quali un allenatore deve individuare i giocatori da schierare in campo, quando la scelta è resa difficile dall’alta densità di elementi di qualità. La MotoGP è soltanto relativamente assimilabile a uno sport di squadra, ma nel caso della Ducati il dilemma legato all’abbondanza sta diventando una dolce consuetudine. E immaginare Gigi Dall’Igna e Paolo Ciabatti di fronte alla lavagna, come un allenatore e un manager chiamati a scegliere gli undici (per il calcio), cinque (basket) o quindici (rugby) titolari, non è pura suggestione.
RECLUTAMENTO.
La Ducati schiera otto moto sulle 22 della griglia della MotoGP, quattro di queste sono modelli nuovi e altrettanti sono modelli 2022, peraltro ancora molto competitivi. Lo dimostra il fatto che con la moto vecchia di un anno, Marco Bezzecchi ha vinto due gare, e gli stessi Luca Marini e Alex Marquez sono saliti sul podio. I risultati dei piloti con le GP23 sono ancora più prestigiosi, con Pecco Bagnaia sei volte vincitore e leader del Mondiale, Jorge Martin primo nella Sprint di Le Mans e Johann Zarco tornato a frequentare il podio, in attesa del pieno recupero di Enea Bastianini.
MARGINE.
La moto bolognese è in netto vantaggio tecnico sulla concorrenza, perché accanto alla proverbiale potenza del motore, la Desmosedici ha aggiunto un comportamento in curva e un “trattamento” delle gomme da assoluto riferimento. Al tempo stesso, la Ducati ha rastrellato buona parte dell’elite della nuova generazione, se è vero che nel contingente rosso ci sono tre piloti classe 1997 (Bagnaia,
Bastianini e Marini) e altrettanti 1998 (Bezzecchi, Martin e Di Giannantonio). Un’idea buona per assicurarsi i piloti del futuro in anticipo sulla concorrenza e con poca spesa. Un’idea che potrebbe coinvolgere Tony Arbolino - classe 2000 e leader della Moto2 - il quale ha avviato i contatti per l’approdo nella classe regina su una Desmosedici (sostituendo Di Giannantonio). Dalla categoria di mezzo salirà in MotoGP anche Pedro Acosta, al quale la KTM ha chiesto di rinviare l’arrivo in top class, sentendosi rispondere negativamente: l’aspirante fenomeno entrerebbe così nel mare della MotoGP in cerca di una moto, e se da un lato ci sarebbero situazioni economicamente più vantaggiose come il team ufficiale Yamaha a livello tecnico nessuna ipotesi batte la Ducati.
LABIRINTO. A Borgo Panigale, però, il percorso verso il 2024 somiglia a un labirinto per stabilire
SABATO: la suddivisione di moto e piloti. Un problema che chiunque vorrebbe avere, ma che oggi dev’essere sbrogliato.
Bagnaia è certo nel team ufficiale, dove con ogni probabilità resterà Bastianini, che a causa dell’infortunio nel primo GP non ha ancora avuto un’occasione “vera”. Martin sogna il posto di Enea - che un anno fa di questi tempi sembrava suo - ma difficilmente non salirà oltre il Team Pramac, con una moto comunque analoga alle ufficiali. Il piano B di “Martinator”, la Yamaha, sembra infatti tramontato. E poi c’è Bezzecchi, che un anno dopo il concittadino Bastianini sta lottando per il titolo con una Ducati “datata”. Marco è sotto contratto con il Mooney-VR46: qualora la squadra cambiasse moto, il pilota dovrebbe seguirla. L’obiettivo della Ducati è sottoporre a Bez un contratto e lasciarlo in un team satellite: il desiderio del romagnolo, ora a metà tra Pramac e la conferma con Mooney-VR46, sarebbe rimanere con la squadra di Tavullia, ambiente in cui è esploso. Bagnaia, Bastianini, Martin e Bezzecchi avrebbero le GP24, a meno che - come lo scorso anno la Ducati non produca una quinta moto factory, con uno sforzo notevole a livello di budget.
Si punta a mettere sotto contratto pure Bezzecchi e a dargli una GP24
HRC. I problemi di abbondanza della Ducati fanno a pugni con la situazione della Honda, una crisi sottolineata da Marc Marquez e testimoniata dall’assenza per infortunio dei nuovi acquisti Joan Mir e Alex Rins nell’imminente GP di Germania. Marc è l’obiettivo di una KTM che anche al Sachs non avrà Pol Espargaro, non ancora pronto dopo l’infortunio del weekend inaugurale.