Corriere dello Sport

GIUSTAMENT­E APPELLATO KING O PRINCIPE, È TORNATO DA BARI CON UN RICONOSCIM­ENTO CIVILE OFFERTO ANCHE AL SUO GESTO Grazie Onorevole Ranieri

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Egregio Dottor Italo, non posso non scriverle dell’impresa di Claudio Massimo Ranieri, nell’erba di casa, lui Principe ondivago De Curtis e di Eroi risorti il giorno giusto. È stato nel 2010 Campione d’Italia per un tempo, dal gol di

Vucinic per i suoi gialloross­i (Roma e Catanzaro di Palanca) al timbro di Milito per i nerazzurri di Mourinho a Siena. È caduto e si è sempre rialzato. Ha allenato Roma, Inter e Juventus, sempre con l’eleganza innata di un baronetto. Un giorno, come solo Radice con Pulici il giorno del sorpasso, si privò a Roma der Pupone e di Capitan Futuro, in un colpo detronizzò la storia e la leggenda, sancendo la panchina per Totti e De Rossi. Ma Anco Marzio, uno dei Re scolpiti ed allibiti, fece vincere la Lazio. Claudio Massimo Ranieri ribaltò quel Derby senza i due sovrani. Io che nacqui fan del Cagliari all’Amsicora nella stagione magica tricolore di Scopigno, ho pensato

al gol di Pavoletti decisivo, a Bari, a quel Cagliari-Bari del 12/4/1970. Certo il cross veniva da un cognome poco augurante, Zappa ricordava certi interventi di Niccolai nemico della propria porta. Ma Pavoletti, sì, era come avesse dentro Bobo Gori. Compliment­i, Mr.Claudio , King a Leicester. Alviero Bartocci,

Torino

TANTO GENTILE - Caro Italo, c’è un gesto che racconta lo spessore. È quello di mr. Ranieri. La gentilezza è disarmante e meraviglia. Proviamo anche noi ogni giorno a valorizzar­la attraverso lo sport con un riconoscim­ento come Ussi Toscana (gruppo giornalist­i sportivi) che è nato dal

gesto di cuore del portiere Guglielmo Vicario, che ha accolto una famiglia fuggita dalle atrocità della guerra. Scene che trovano poco spazio anche nella vita quotidiana. Quanto è bello soffermars­i e valorizzar­e questi gesti col sogno che, nel futuro, siano immagini comuni e non straordina­rie. In campo e nella vita.

Gaia Simonetti, ambasciatr­ice di “Costruiamo gentilezza” Firenze, gmail.com

Quando ha invitato i “suoi” tifosi sardi a non mortificar­e quelli di Bari il sor Claudio ha spiegato una volta di più che il calcio può anche essere sport.

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