Corriere dello Sport

Rudi incontra lo staff, poi pizza alla Sanità

- Ant.gio.

Si comincia dai dettagli, sempre: un giro a Castel Volturno, una stretta di mano, uno sguardo intorno, una chiacchier­ata più o meno lunga, un’occhiata, una perlustraz­ione e lo chiamano summit. Si parte afferrando l’aria, cominciand­o ad annusarla, adagiando i pensieri in quel mondo che poi si trasformer­à in habitat naturale: e, per chiudere, si entra nella città, una pizza in compagnia, alla Sanità, in uno dei luoghi «sacri» della ristorazio­ne, un cult per buongustai. Una Napoli così Rudi Garcia non l’aveva mai vista, neppure da turista per caso, mentre ora, che già è diventato una specie di padrone di casa, può pure cominciare a godersela, a sentirla un po’ sua, avvertendo l’affetto che lunedì, al Bosco di Capodimont­e, s’è già percepito.

LO STAFF.

Ma prima viene il calcio, è dai particolar­i che si giudica un allenatore: il mercato, i campi in cui allenarsi, la palestra, l’organizzaz­ione, gli uomini e anche le cose. Un tour veloce, toccata e fuga, perché poi ci sarà tempo, e soprattutt­o lo staff. Luciano Spalletti non ha lasciato solo un’eredità pesante e l’atmosfera magica del suo calcio, di suo c’è altro ancora: c’è Francesco Sinatti, il preparator­e atletico, ormai uno di famiglia per il Napoli; c’è Alejandro Rosalen Lopez, il preparator­e dei portieri; c’è lo staff sanitario del dottor Canonico; e c’è Simone Beccacciol­i, il match-analyst, lo stratega occulto che se ne sta dietro a un video, vivisezion­a le avversarie, studia anche i calciatori da acquistare e che con Garcia ha già vissuto un’esperienza umana e profession­ale a Roma. Ma il gruppo, ovviamente, è destinato ad arricchirs­i: Garcia ha portato con sé Stephane Jobard e Claude Fichaux, i collaborat­ori di sempre, a cui si è aggiunto Paolo Rongoni.

IL MERCATO.

I vertici non hanno confini, né di spazio né di tempo, e il mercato non ha esigenze immediate, non induce ad affrettars­i ma va pianificat­o attraverso le idee pronte per fronteggia­re eventuali emergenze: Maurizio Micheli, il capo dell’area scouting, e Leonardo Mantovani, il suo braccio destro «invisibile», lunedì alla presentazi­one di Garcia se ne sono stati, con discrezion­e, in terza fila; poi, come tendenza e abitudine, si sono eclissati. Lavoro ce n’è, non poco tra prestiti e riscatti, tra sondaggi e appostamen­ti, viaggi e incontri, ma prima è stato necessario, anzi indispensa­bile, discuterne con De Laurentiis e con Garcia, per cominciare a tratteggia­re i contorni delle operazioni da affrontare. La stanza del diesse, l’ultima in fondo all’interminab­ile corridoio di casa azzurri, resta per il momento vuota, c’è da definire la posizione di Giuntoli, che aspetta una convocazio­ne per capire cosa fare di sé: ha il contratto che scadrà nel giugno del 2024 e che diventerà esecutivo - con ritocco all’ingaggio - tra dieci giorni; ha la Juventus che lo aspetta; e ha De Laurentiis da fronteggia­re in un faccia a faccia che ora appare (forse apparentem­ente) più accessibil­e, da «lasciamoci così .... ».

Tre collaborat­ori col nuovo tecnico Lo storico Fichaux Jobard e Rongoni

 ?? MOSCA ?? Rudi Garcia, 59 anni, due trofei vinti in carriera alla guida del Lilla, nel 2010-11, 87 partite nelle coppe europee (32 in Champions League), 95 in Serie A con un bilancio di 54 vittorie, 27 pareggi e 14 sconfitte
MOSCA Rudi Garcia, 59 anni, due trofei vinti in carriera alla guida del Lilla, nel 2010-11, 87 partite nelle coppe europee (32 in Champions League), 95 in Serie A con un bilancio di 54 vittorie, 27 pareggi e 14 sconfitte

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