Parigi 2024, polizia nel Comitato
Perquisizioni e indagini a 400 giorni dai Giochi. Il Comitato Organizzatore di Parigi 2024 trema per il coinvolgimento in due inchieste. La prima condotta dalla Procura Finanziaria - stando alle prime informazioni - sarebbe relativa all’attribuzione di appalti pubblici per opere legate all’evento. Gli accertamenti, nati da un rapporto del 2022 dell’Agenzia francese anticorruzione che ipotizza irregolarità, si sono svolti in diversi altri organismi come la società Solideo, che si occupa delle infrastrutture olimpiche. Gli ispettori dell’AFA avevano riscontrato già nell’aprile 2021 una procedura «imprecisa e incompleta».
CONTRATTI. Le perquisizioni rientrano poi in una seconda indagine del 2017 e affidata all’Ufficio di lotta contro la corruzione e le infrazioni finanziarie e fiscali: sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti è finita una serie di contratti assegnati «da diverse amministrazioni aggiudicatrici, in particolare il Comitato Organizzatore (Cojop) e il Comitato di candidatura (Gip 2024)».
I sospetti riguardano «l’acquisizione illegale di interessi, appropriazione indebita di fondi pubblici, favoritismi e occultamento di favoritismi».
CONFLITTO D’INTERESSE.
Secondo alcune fonti che hanno accesso al dossier l’attenzione si concentra su «contratti di consulenza», mentre altre ipotizzano un potenziale conflitto di interesse di Edouard Donnelly, Direttore esecutivo delle operazioni del Cojop, in precedenza fornitore di servizi per i Giochi Olimpici attraverso la sua società RNK.
Sia il Cojop che la Solideo hanno confermato le perquisizioni e assicurato una «piena collaborazione» con la consegna dei «documenti richiesti». Nessun commento dal Ministero
dello Sport mentre il Cio è stato «informato della situazione».
IN TRIBUNALE.
Non è la prima volta che la magistratura si occupa di Parigi 2024 e non sarà forse neanche l’ultima. I media locali hanno evidenziato i procedimenti giudiziari in corso davanti al Tribunale del lavoro di Bobigny: dieci operai stranieri hanno fatto causa a diverse società edilizie accusandole di averli fatti lavorare senza documenti nei cantieri dei Giochi Olimpici. La richiesta, con una sentenza che dovrebbe arrivare a ottobre, punta al riconoscimento del lavoro e al pagamento degli stipendi arretrati.
Due le inchieste: una sarebbe legata a appalti pubblici, l’altra a consulenze