Per Teodosic e Shengelia il giorno più lung
Irriconoscibili in gara 5, non possono più sbagliare se vogliono portare la Virtus allo spareggio
Milos, il divino Teodosic. E Toko, il guerriero Shengelia. Dopo tante battaglie vinte, in gara 5 sono mancati proprio loro per mettere una mano sullo scudetto come ha fatto Milano, che chiaramente ha più di un merito al di là dei problemi bianconeri.
Persa di 7 una partita sempre inseguita, e con i due leader nella serata tecnicamente peggiore della loro storia bolognese, la Segafredo resta sospesa tra il non sentirsi davvero completa per andare fino in fondo e la certezza che manchi un passo piccolo per pareggiare stasera in casa e poi sorpassare all’ultimo metro, di nuovo al Forum.
REGALI.
Non semplice ma possibile, a patto di ritrovare due che non si possono regalare. Con sfumature diverse, è accaduto al Forum. Teodosic non è arrivato bene a questi playoff, costretto a gestirsi con assenze troppo lunghe nell’ultimo terzo di stagione. Prima di debuttare contro Brindisi nei quarti, aveva giocato solo tre partite in due mesi. In realtà la sua centralità e il suo tocco magico si sono visti anche in questa ultima serie scudetto: 7 assist e 12 punti in gara 3, il canestro decisivo in gara 4, nonostante gli alti e bassi.
Nelle vittorie virtussine, questa è la morale, Teodosic, ex Cska e Los Angeles Clippers, ha un ruolo sempre e comunque determinante. Così come in gara 1 la squadra è durata esattamente quanto lui, metà partita con 15 punti e 5 assist, mentre in gara 2 il suo 1/6 è stata una delle condanne, nel match che autorizza per Bologna i maggiori rimpianti. Lunedì sera era partito discretamente, un paio di assist, la responsabilità di prendersi il tiro ogni volta che serviva. Tiri spesso aperti eppure mai a bersaglio (0/6) e la panchina definitiva già dopo l’inizio del terzo quarto.
«Ci sono forse altre due partite, non me la sono sentita di spremere un giocatore di 37 anni, un arancia che in quel momento non dava succo» la spiegazione di coach Scariolo, che invece punta a riempire di nuovo il bicchiere stasera.
Peggio il passaggio a vuoto di Shengelia. Intanto nelle ultime tre partite il georgiano ha viaggiato ad appena 5 punti di media, fatturato che porta al fallimento i conti virtussini sul gioco offensivo. Sempre nelle tre più recenti, 5/18 da due e 1/7 da tre, “battezzato” dall’Olimpia che gli concede il tiro da fuori con esiti rovinosi per la V nere: 2/10 nelle totale delle 5 partite. Da tenere in conto ci sono i 37’ giocati con i due supplementari. Che, per inciso, potrebbero essere stati la svolta della finale, dimostrando come questa Virtus abbia bisogno di quasi 40’ perfetti per battere Milano. E viceversa all’Olimpia possa bastare qualche minuto di furore per cancellare passivi pesanti. Ad onor di Toko va detto che la sua prova era stata decisiva in quella quarta partita, che tra difesa rimbalzi, 5,2 di media in questa serie finale, il suo fisico non è mai mancato. Se non nella quinta in cui si è vista la sofferenza contro una batteria che gli mette davanti Melli o anche Ricci, in grado di reggerne l’urto. Pesano tanto, nella sostanza della sfida e in testa, i due liberi sbagliati nel finale di gara 2, che potevano cambiare la storia fin qui. Non era quella l’ultima chiamata per la Segafredo, non lo è stata gara 5. C’è ancora una possibilità di guadagnarsi partita senza appello per entrambe, ma a Bologna servono Milos e Toko, e non le loro controfigure.
Il problema di Toko: superare lo sbarramento del totem Melli
mantenuto la quota. Quando è rientrato lui ho capito che potevamo giocarcela fino in fondo».
Del Chiaro è stato il vostro acquisto per il finale di stagione?
«Diciamo di sì e sottolineo che era già nostro. Considerando ad esempio Cantù con l’innesto di Logan e Torino con Zanotti, siamo molto fieri del nostro gruppo».
Il suo contratto scadrà il prossimo 30 giugno: proseguirà con Pistoia?
«Sono un pistoiese d’adozione. Oggi viviamo l’euforia, l’idillio con la piazza e con il club. Sicuramente ci vedremo in questi giorni per trovare un punto di incontro. Siamo felici del percorso fatto e sono certo che ripartiremo insieme programmando subito il futuro, evitando passi più lunghi della gamba. I punti fermi per la A? Spazio ai giovani e avanti con lo spirito guerriero».