Si sveglia Arnautovic «Sto bene»
Il 20 giugno aveva detto: «Mentalmente giù, ho male» Aveva parlato con medici e società dopo la sfogo del mese scorso Pronto il 12 e puntualmente in ritiro
«Basta fake news e falsità su di me. Non ho infortuni e il mio piede sta bene. Sono pronto per preparare la nuova stagione». Marko Arnautovic risponde a Marko Arnautovic, in un gioco di specchi e rimandi che nasconde ben più sfumature. L’attaccante ha affidato a Instagram il suo pensiero. Una risposta sulle sue condizioni di salute. Che era stato lui a rivelare dopo la sfida contro la Svezia dello scorso 20 giugno. Marko era partito dalla panchina, aveva giocato il secondo tempo. Una partita senza sale, né pepe. Il giorno dopo l’autorevole Krone aveva riportato alcune sue dichiarazioni. «A malapena riesco a muovermi, ho dolore al piede - aveva dichiarato l’attaccante austriaco -, fa male anche a me stesso, so cosa sono capace di fare e come posso aiutare la squadra. Ma al momento non posso fare l’ultimo sprint, ogni contatto con il pallone fa male, non sono concentrato mentalmente». Allarmato, il Bologna aveva cercato informazioni. Il giocatore aveva parlato con i dirigenti e soprattutto con lo staff medico.
Niente di rotto, nulla di grave.
RITIRO SÌ. Ieri il capitolo due di questa storia ha messo in chiaro altri aspetti del carattere di Arnautovic. Oscillante tra la forte sicurezza di sé, spesso ostentata, e una fragilità che emerge sempre più netta. Se il post di ieri sui social lascia almeno intravedere un desiderio di tornare a giocare, è chiaro che ci sono momenti in cui Arnautovic non riesce a tenere a bada se stesso. Il giocatore sarà in città il 12 luglio e - salvo cambiamenti dell’ultimo minuto - partirà il giorno dopo con tutti i compagni per Valles. Motta ha voluto anche questo, che il gruppo salga compatto in Val Pusteria per preparare la stagione nel modo migliore. Solo Zirkzee avrà qualche giorno in più. Ma questi dettagli aspettano ulteriori conferme, che arriveranno di qui a poche ore. Quel che è certo è che un Arnautovic dolorante, che si lamenta, pieno di pensieri, non può avere nemmeno l’afflato di un mercato. Che per il giocatore austriaco, nonostante le voci post-season (tra Milan e altri club) avessero alimentato qualche possibilità, non è percorribile. Né per lui né per il club.
COMPETIZIONE. Le puntate del
Kramer contro Kramer in versione rossoblù sono state tante e forse non sono ancora finite. Sempre all’online del più diffuso quotidiano austriaco, Arnautovic aveva anche parlato di «mesi» per rimettere il piede in sesto. «Potrebbero volerci mesi», aveva dichiarato. Ma il dialogo con i medici dello staff
della Nazionale e poi il collegamento diretto con quelli del Bologna ha subito smorzato dentro il club ogni preoccupazione. Arnautovic dovrà dunque prendersi la scena in ritiro. Per provare a convincere Motta che l’uomo giusto per l’attacco è lui. Di mezzo c’è anche la sfida con Zirkzee, l’olandese quest’anno vorrebbe più spazio e più continuità. D’altra parte Joshua, 22 anni, è un patrimonio per la società. A 34 anni Marko ha invece un percorso già tracciato. Il momento chiave sarà quello del ritiro, dove ogni sfumatura farà la differenza.
La competizione e la sfida per avere la leadership parte proprio adesso