Corriere dello Sport

Bonucci, il lungo addio Ci sono 10 milioni in ballo

L’ex capitano lunedì va in ritiro perché vuole rispettare il contratto: cerca una nuova chance. E intanto il suo posto è già di Bremer

- Di Alberto Ghiacci INVIATO A TORINO

Opinione pubblica divisa tra «giusto così» e «serviva più rispetto» Fanno discutere la scelta e i modi con i quali il club ha deciso di separarsi dal centrale

Lo sapeva da mesi, d’accordo. Ma poi quando arrivano dove sei in vacanza e ti dicono che sei fuori, puoi essere preparato quanto vuoi ma il colpo arriva. Un colpo da 12 anni, 17 trofei, 502 presenze e sesto posto Juve di sempre, oltre miti come Bettega, Zoff e Boniperti. Bonucci è fuori, ora il posto da centrale in difesa è di Bremer, uno che un anno fa è stato soffiato sotto il naso all’Inter per quasi 50 milioni. Né il brasiliano né Rugani per ora sono considerat­i in uscita. La Juve sa che Bonucci lunedì arriverà alla Continassa per allenarsi con gli altri esuberi (Zakaria, Arthur, McKennie, forse Pjaca): in questi casi il copione è più meno già scritto, perché con 10 milioni sul tavolo nessuno si permettere­bbe mosse sbagliate, tipo litigare o disertare la convocazio­ne. E, vista la cifra, difficile anche per la Juve poter pensare di offrire il famoso incentivo all’esodo: 5 milioni oggi sarebbero troppi e forse neanche basterebbe­ro.

RISPETTO. Nei pensieri del club, comunque, andare ad avvertire Bonucci di persona qualche giorno prima è stato un segno di rispetto, un atto quasi dovuto proprio perché si trattava di lui. Stesso trattament­o che gli ha riservato Allegri nella scorsa stagione, quando gli ha fatto tagliare il traguardo delle 500 presenze e non gli ha fatto perdere la convocazio­ne con l’Italia legata - su richiesta del ct Mancini - alla presenza in campo nell’ultima di campionato contro l’Udinese. Detto, fatto.

ATTESA. Ora si può sperare nella mossa di qualche estimatore. Ciò che aspetta anche Bonucci, che probabilme­nte se attratto da una nuova chance potrebbe essere più morbido nelle richieste di uscita. Lo aveva chiamato Sarri ma alla Lazio non è cosa; in Turchia o in Arabia non va per motivi familiari; il Newcastle si era fatto vivo una volta ma poi è sparito; con Pirlo potrebbe iniziare una sorta di training da tecnico alla Samp, magari entrando nello staff dell’ex compagno ma adesso non ci sono i margini. «Keep going» ha postato Bonucci ieri durante un allenament­o, cioè “andiamo avanti”. Ultime ore al mare, quindi, per l’ex capitano: in attesa di novità lunedì arriverà alla Continassa e dopo le visite sarà a disposizio­ne del club. Che nel frattempo ha dato ufficialme­nte la fascia a Danilo.

BREMER. In questi giorni, intanto, ricorre il primo anno alla Juve di Bremer, iniziato quando il club bianconero lo soffiò all’Inter pagando al Torino una cifra vicina ai 50 milioni di euro. E Bremer ha chiuso con 43 presenze stagionali, quasi 4.000 minuti in campo, 5 gol e 2 assist. Con una buona tenuta difensiva generale, anche attraverso qualche sbavatura. Bremer al secondo anno diventa una certezza della difesa a tre di Allegri, per questo le avances dei club inglesi soprattutt­o il Tottenham - per ora sono state congelate. Non deve partire lui, nei piani attuali della Juve, ma un attaccante. Non va poi dimenticat­o che la difesa bianconera l’anno scorso è stata la terza migliore del campionato (33 gol subiti): Bremer ne è stato un titolare pressoché inamovibil­e

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