L’urlo dei 500 «Napoli, resta campione»
Ieri a Dimaro è cominciata l’era di Rudi La squadra arriva in Val di Sole e trova una folla di tifosi in festa ad accogliere il nuovo allenatore e i primi giocatori giunti in ritiro Anche De Laurentiis con il gruppo
Alle 20.26, dopo un viaggio in aereo da Capodichino e un altro da Verona durato più o meno due ore, il pullman del Napoli bianco come la seconda maglia, quella con il Vesuvio e il golfo sul fondo, arriva all’ingresso dello Sport Hotel Rosatti di Dimaro. E i cinquecento tifosi in religiosa attesa sin dalle 17.30 - mai così tanti - esplodono di gioia: «Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi». Il primo a toccare il suolo del Trentino è il vicepresidente, Edo De Laurentiis. Poi, lui: Rudi Garcia. Campione per diritto di nascita, cioè di appartenenza: lo scudetto lo ha vinto Spalletti e lui lo ha ereditato. E ora proverà a difenderlo e, perché no, a concedere il bis: glielo chiede un tifoso, poi dieci, poi cento mentre lui sfila sorridendo in albergo. Ad attenderlo c’è Aurelio De Laurentiis: il presidente è già dentro, è arrivato prima della squadra, quando Dimaro era ancora un’oasi di silenzio e per strada c’erano poche anime. Gli alfieri dello scudetto sono un gruppetto appena, per il momento ci sono Juan Jesus, Mario Rui, Olivera, Politano, Demme, Gaetano, Politano, Zedadka e Zanoli (che a gennaio è andato in prestito alla Samp). Lozano, ieri visitato a Bologna al ginocchio sinistro per valutare lo stato del recupero, sbarca da solo: seguirà un programma personalizzato, per il momento. Il resto della compagnia scalerà le Dolomiti tra martedì e mercoledì: da Osimhen a Kvaratskhelia, passando per Di Lorenzo, Lobotka, Simeone e tutti gli altri nazionali. Anguissa potrebbe anticipare, ma sono dettagli, questione di ore. Ormai ci siamo: il Napoli di Garcia è nato tra gli applausi e ora deve soltanto crescere e alimentare l’entusiasmo.
VAI RUDI. E allora, i campioni di Dimaro sono loro. E Rudi, invece, è Rudi. Un allenatore nuovo, un profilo internazionale, un gentiluomo entusiasta come lo racconta chi lo ha conosciuto nei primi giorni tinti d’azzurro: sorride, saluta, è sereno e giustamente felice. Soddisfatto. Si ferma a chiacchierare un po’ con madame Jacqueline, la signora De Laurentiis, e poi con il presidente e il nuovo ds Meluso. Con il questore di Trento, Maurizio Improta, napoletano e tifoso ma ieri in veste di coordinatore dell’ordine pubblico. E con tutti gli altri: è l’uomo più atteso, la copertina è sua. Deve dividersi. In panchina, invece, sarà soltanto se
stesso: ha trovato un capolavoro, è vero, ma anche un’opera che di scalpello ha perso Kim, il preparatore atletico Sinatti e il ds Giuntoli. Eccellenze. Per non parlare delle situazioni di Osimhen e poi Zielinski e Lozano, entrambi con il contratto in scadenza nel 2024 e quantomeno in bilico. L’errore più grande sarebbe pensare che lo aspetta un compito facile, tavola pronta, apparecchiata e buon divertimento. Non è così: ha cominciato a lavorare da un paio di giorni al centro sportivo di Castel Volturno con quel che resta dei big, con un po’ di ragazzi del vivaio e con qualche reduce dal prestito come Folorunsho, Contini e Ambrosino, ma va da sé che soltanto dopo l’arrivo degli altri anelli dell’ossatura, e dopo la fine delle storie tese del mercato, potrà condire il gioco e il sistema - un flessibile 4-3-3 di partenza - con le idee che gli appartengono e i fondamenti del suo calcio. La macchina è super ma c’è un nuovo pilota: e ognuno guida a modo suo.
CHE FESTA. L’entusiasmo del popolo, invece, è uguale a quello di maggio: la festa non è mai finita. Dimaro ieri pomeriggio dormiva, sembrava deserta, ma intorno alle 18 è successo qualcosa: tutti fuori, tutti a correre e a cantare in attesa dei campioni. Oggi, intanto, si comincia a lavorare allo stadio di Carciato. Una full immersion salvo cambi di programma in corsa: tutte sedute doppie fino a mercoledì (incluso). Giovedì, poi, l’esordio con i dilettanti dell’Anaune. I convocati sono 26 in tutto, di cui 8 di rientro dai prestiti e 9 aggregati della Primavera: quando arriveranno Osi e compagni, Rudi deciderà chi far rientrare a Napoli.
Da oggi al lavoro Osi, Kvara, Lobotka e gli altri nazionali attesi martedì
VDL. Alle 20.40, invece, mischiata tra la folla rientra in hotel Valentina De Laurentiis, la figlia di Aurelio, la mente del restyling del look e degli store: cammina da sola, i tifosi le chiedono una foto e lei si ferma con tutti. E sorride dopo una giornata di lavoro. Vero: dalla mattina ha spostato e sistemato maglie, divise, tute, t-shirt, costumi e tutto il materiale in vendita al temporary shop allestito sul piazzale dello stadio insieme con la sua squadra. Sembra un mediano, è la new gen del Napoli.