Sinner «Voglio giocare tante partite così»
L’altoatesino fiducioso malgrado la sconfitta «Non sono ancora un tennista completo, sarebbe strano se lo fossi. E Nole non ha fatto regali»
Quando un tennista con 45 semifinali Slam all’attivo (di cui 34 vinte) incontra un tennista alla prima “semi” Slam, il secondo è un giocatore morto. Esperienza, lucidità e completezza. Questi tre aspetti, più di altri, hanno condannato Sinner alla sconfitta contro Djokovic. Il campione serbo ha perso in carriera le prime due semifinali giocate in un Major e complessivamente 6 delle prime 8, mentre ha conquistato
21 delle ultime 22 in un evidente e straordinario lungo processo di crescita.
L’azzurro era al match più importante della carriera e, seppur giocando complessivamente una buona partita, è mancato nei momenti salienti. «Credo che il match di quest’anno sia stato migliore e più equilibrato rispetto al quarto di finale del 2022 - ha spiegato Sinner Anche se nella passata stagione mi ero trovato avanti di due set. Nei successivi tre, onestamente, non mi aveva dato occasioni. Questa volta invece sentivo di avere il livello per giocarmela alla pari, ma lui è stato bravissimo. È entrato in campo con grande attenzione, senza regalare nulla».
ESPERIENZA E LUCIDITÀ.
Al termine dei primi due set a colpire è stato il dato sui punti vinti
in risposta: Sinner ne aveva conquistati 17 senza mai riuscire a realizzare un break, mentre Nole ne aveva vinti 13 strappando due volte il servizio all’azzurro. Vincere i punti importanti è il segno distintivo dei campioni, ma è un’arma che si costruisce nel tempo. Sinner sa già farlo contro avversari a lui inferiori, ma dovrà riuscire a cambiare ritmo, alla Djokovic, anche contro i Top 5. «Novak è stato bravissimo nei punti delicati, mentre io entravo nello scambio senza riuscire a vincerlo».
COMPLETEZZA. Il ventaglio tecnico-tattico di Djokovic è stato costruito negli anni. A inizio carriera faceva fatica con il dritto e con lo slice di rovescio, mentre oggi sa eseguire ogni colpo. Jannik Sinner ha dimostrato di avere qualche lacuna nelle soluzioni tentate di rado (schiaffo al volo o attacco a rete) ma, soprattutto, nelle esecuzioni sotto pressione. Tirare un dritto sul 2-2 1515 non è come eseguirlo sul 5-4 15-40. «Spero di rigiocare tante partite così importanti. Quando si perde c’è sempre rimpianto, ma sono soddisfatto delle due settimane di Wimbledon, durante le quali ho saputo gestire la pressione (del favorito; ndr) in ogni match sino alla semifinale. Non sono ancora un tennista completo, ma sarebbe strano se lo fossi a 21 anni…».
Lunedì Sinner sarà n.8 ATP e quinto nella “Race to Torino”. «La stagione è lunga e credo di essere in un’ottima posizione, sono più tranquillo rispetto a due settimane fa. Non so ancora da quale torneo ripartirò, ma mi sento pronto fisicamente».