IL NAPOLI A CACCIA
Lo Celso è il grande obiettivo per rinforzare il centrocampo di Garcia ADL punta al prestito con riscatto ma il Tottenham lo vuole cedere
L’argentino è la prima scelta dello staff del mercato per qualità e duttilità Anche Barça, Aston Villa e Betis su di lui Gli Spurs preferiscono la cessione definitiva
London Calling: parole e musica di Aurelio De Laurentiis, che per uscire dagli equivoci ha (ri)preso in mano il cellulare ed ha ribadito ciò che si sa, da un bel po’. Giovani Lo Celso, 27 anni, ha l’età giusta, i piedi illuminanti, il portamento raffinato, tutto quello che serve al Napoli per riuscire a sistemare il proprio centrocampo, dal quale è appena uscito Tanguy Ndombele: dal Tottenham al Tottenham è meno di un attimo, è niente, e a Londra lo sanno che a Castel Volturno (o anche a Castel di Sangro, da ieri il quartier generale di qualsiasi operazione e l’epicentro di ogni idea) certe operazioni ben riuscite vanno ripetute felicemente. Lo Celso è il mediano, la mezzala, l’interno, chiamatelo come volete, che l’area tecnica ha individuato per arricchirsi ulteriormente; il profilo giusto da sistemare al fianco di Anguissa, di Lobotka, di Zielinski, di Elmas, ha un’eleganza rassicurante, una versatilità che appaga, contenuti alti e però costi non propri sostenibili, perché si sa che gli inglesi hanno ricchezze più evidenti. Però, come un anno fa, l’affare si può fare, magari alle stesse condizioni oppure avvicinandosi, stabilendo un prestito oneroso, un riscatto su livelli accettabili, e poi sarà (sarebbe) il destino a decidere. Con Ndombele è andata di lusso, nonostante alla fine della storia ci sia stato il divorzio: ma la cifra - trenta milioni - per acquistarlo, per riscattarlo proprio dagli Spurs dopo una stagione (da scudetto) in prestito si è rivelata enorme e quindi ....
L’ASSALTO. Giovani Lo Celso ha in sé, lo dice il passaporto, affinità elettive con Napoli come qualsiasi argentino; ha poi quella natura così ampia che l’ha trasformato nel primo centrocampista da «afferrare» sul mercato, possibilmente senza se e senza ma: e invece, come consuetudine, la concorrenza finisce per alimentare aste o diventare un nemico. Lo Celso ha un suo appeal, piace al Betis di Siviglia, all’Aston Villa e pure al Barcellona: in casi del genere, le riflessioni sono varie. Il Betis rappresenta il suo passato (stagione 20182019), la pista di decollo per la Premier; all’Aston Villa ritornerebbe a vivere in un campionato fantastico dopo i prestiti al Villarreal, si ritroverebbe in un club emergente e con allenatore, Emery, conosciuto a Parigi, al Psg; e al Barça, l’unica controindicazione sarebbe il rischio di panchina con il quale dover convivere. Ma si può fare. Il Napoli ha mostrato a Lo Celso la fede incrollabile nel suo talento, si è ripresentato esattamente un anno dopo per trattare ancora, su basi umanamente consentite: lo chiede in prestito, mica gratuito, e poi lascerebbe che si definisca la somma per l’eventuale riscatto, nel quale si inserirebbero gli aspetti economici.
Dopo Ndombele ora è possibile un altro affare con i londinesi