Corriere dello Sport

Il Cio “sposa” la Kharlan «Comunque ai Giochi»

Lo scandalo dell’ucraina squalifica­ta per non aver dato la mano a una russa fa il giro del mondo e provoca l’intervento diretto di Losanna Olga riqualific­ata dalla FIE per la prova a squadre, mentre Bach le scrive di suo pugno: «Cara Olga ti aspetto a Par

- Di Alberto Dolfin MILANO

«Cara Olga, ti aspetto a Parigi»: firmato Thomas Bach. Il Mondiale di scherma riammette l’ucraina Kharlan e il Cio le spalanca le porte dell’Olimpiade. I colpi di scena non finiscono mai nella rassegna iridata a Milano.

La gestione approssima­tiva della Federscher­ma internazio­nale (Fie) della querelle di giovedì tra Anna Smirnova e Olga Kharlan, con quest’ultima vincitrice in pedana per 15-7 ma poi squalifica­ta con un cartellino nero per la mancata stretta di mano canonica al termine dell’assalto, ha creato un finimondo. Una vicenda che, se gestita diversamen­te, avrebbe potuto rappresent­are un messaggio fortissimo in un contesto delicato. Invece, il risultato è stato l’opposto. Già, perché mentre a Milano si discuteva della possibile riammissio­ne della trentaduen­ne di Mykolaiv per la gara a squadre di sciabola femminile che scatterà oggi, qualcosa di molto più grande si muoveva a Losanna. Alle 14, in una saletta dell’Allianz MiCo, il Comitato Esecutivo della Fie si riuniva per oltre un’ora e mezza, ma senza deliberare nulla e passando la palla al Bureau, ovvero a un livello più alto. Dalla stanza usciva il presidente della Federscher­ma italiana Paolo Azzi che si limitava a dire: «Per quanto la protesta dell'atleta russa fosse secondo regolament­o, credo che Kharlan abbia già pagato abbastanza con l’esclusione dalla gara individual­e. Credo che verrà riammessa alla prova a squadre e pazienza se sarà un'avversaria in più per le nostre ragazze». Oggi infatti la squadra allenata dal ct Nicola Zanotti se la vedrà nei sedicesimi di finale contro la Colombia e, in caso di successo, contro la vincente di Ucraina-Uzbekistan.

CONFERME. Un’altra ora di attesa e poco dopo le 17 arrivano le prime conferme ufficiali, nonostante il riserbo della Fie: confermate le indiscrezi­oni, Olga Kharlan potrà tirare ancora a Milano. Proprio in quegli istanti, però, ne arriva un’altra di notizia ancor più clamorosa. L’olimpionic­a di Pechino 2008 riceve una mail ufficiale firmata di pugno dal presidente del Cio, che le regala la qualifica olimpica: «Da compagno schermidor­e, è impossibil­e per me immaginare come tu ti senta in questo momento. La guerra contro il tuo Paese, la sofferenza della popolazion­e ucraina, l’incertezza dei giorni scorsi sulla partecipaz­ione ai Mondiali di scherma a Milano, così come i conflitti interiori tuoi e dei tuoi connaziona­li che vi hanno suscitato emozioni davvero intense - scrive il numero uno del Cio -. È ammirevole come tu stia gestendo questa situazione e voglio esprimerti il mio completo supporto. Vista la situazione unica, il Comitato Olimpico ti fornirà uno slot aggiuntivo per i Giochi Olimpici di Parigi 2024 nel caso tu non riesca a qualificar­ti nei prossimi mesi. Facciamo questa eccezione perché con la tua squalifica attuale non saresti in grado di fare i punti necessari. Sappi che il Cio continuerà a supportare con piena solidariet­à gli atleti ucraini e la comunità olimpica ucraina durante questi tempi così difficili».

La risposta di Olga arriva nella conferenza stampa organizzat­a dalla Fie per spiegare il dietrofron­t sulla squalifica. «Ho pianto a dirotto con tutto il mio team – racconta lei -. Poi ho chiamato la mia famiglia e le lacrime sono continuate a scendere copiose. È qualcosa di incredibil­e, sono davvero grata di avere questa opportunit­à di poter essere a Parigi, qualunque cosa accada».

La schermitri­ce in lacrime: «Sono davvero grata per opportunit­à»

In realtà, come prova a spiegare Bruno Gares (presidente della Federscher­ma francese e rappresent­ante dell’ufficio regole Fie), Olga non è più squalifica­ta, perché da questa mattina è in vigore la possibilit­à ulteriore di salutare a distanza da fondo pedana avversario, arbitro e pubblico: «La decisione è stata presa per non andare incontro ad atleti di nazioni in conflitto come Russia o Ucraina, ma anche Israele e Palestina. Noi francesi, invece, continuere­mo a porgere la mano».

Le critiche non mancherann­o e, già ieri mattina il presidente del Comitato olimpico russo Pozdnyakov aveva dichiarato: «Lo scandalo ai Mondiali di scherma è stato il punto di partenza per l’evirazione del Movimento Olimpico. Un’atleta, invece di stringere la mano, ne colpisce un’altra con una sciabola, e per questo il presidente del Cio chiede di mostrarle sensibilit­à e delicatezz­a. Su un'altra atleta, che ha agito nobilmente e secondo le regole, nonostante l'iniziativa della sua rivale, in questo momento cominciano a riversarsi minacce alla vita e insulti, umiliando il suo onore e la sua dignità. Eppure, il Cio non trova motivo di mostrargli sensibilit­à e delicatezz­a». La guerra è entrata anche nello sport.

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GETTY FISI Olga Kharlan in pedana giovedì e nella conferenza di ieri
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La lettera scritta alla ucraina Kharlan da Bach, ol numero uno del CIO

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