Andreeva, “like” a Putin. Ma la WTA guarda altrove
Sconfitta con strascichi, quella subita lunedì scorso dall’ucraina Dayana Yastremska contro la russa Mirra Andreeva al primo turno del Losanna Ladies Open (WTA 250). Più che per il punteggio, un netto 6-0 6-2, o per l’ormai consueta assenza di strette di mano a fine match, a scatenare le polemiche è stato un “like” inoltrato dalla giovane russa sui suoi social media su un post in cui il presidente Vladimir Putin si prendeva beffe dell’Ucraina, post prontamente rilanciato dall’account ufficiale della Federtennis ucraina e diventato in breve virale.
Yastremska, attuale n.147 del mondo sospesa sei mesi per doping nel 2021, ha affidato alle sue piattaforme social tutto il suo sdegno per l’accaduto pubblicando un lungo post «su di una recente situazione accaduta in Svizzera che trovo a dir poco inaccettabile. Le istituzioni del tennis purtroppo continuano a rimanere indifferenti alle atrocità che vengono commesse in Ucraina. Di recente - prosegue la tennista ucraina - ho chiesto che venissero adottate sanzioni nei confronti di Mirra Andreeva per aver sostenuto via social un post riguardante queste atrocità, ma la WTA non ha semplicemente risposto. Sono arrabbiata, ma resto impegnata nel continuare a lottare per il mio Paese, la mia famiglia e i miei amici in Ucraina».
NON GRADITE. Se la corsa di Andreeva in Svizzera si è poi conclusa al secondo turno contro l’ungherese Anna Bondar, quello di Losanna è il terzo episodio nel giro di pochi giorni in cui politica e tennis sono entrate in collisione. Lo scorso lunedì infatti, alla vigilia dell’Open di Varsavia (WTA 250), il ministro degli Esteri polacco ha negato il visto d’ingresso nel Paese alla russa Vera Zvonareva, ex n.3 del mondo, in quanto persona non gradita. E’ di ieri invece la notizia dell’esclusione delle giocatrici russe e bielorusse dall’Open di Praga (WTA 250) al via lunedì. Il direttore del torneo, dopo aver appreso dello stop da parte delle autorità di frontiera alla prima giocatrice con passaporto russo atterrata nel Paese, ha dichiarato che «il management del torneo aderisce completamente a quanto stabilito dalle autorità locali (una risoluzione approvata lo scorso giugno dal governo in cui si vieta agli atleti dei due Paesi di prender parte a competizioni che insistano sul suolo nazionale) e non ci aspettiamo che alcun giocatore di passaporto russo o bielorusso prenda parte al torneo».
La Yastremska denuncia invano mentre Praga nega il visto alle russe