Fiamingo in tilt spada d’argento
Navarria ci lancia, ma Rossella viene travolta dalla Swatowska sotto gli occhi del “suo” Paltrinieri
Le spadiste azzurre ci restano d’argento. L’Italscherma in appena quattro giorni eguaglia il bottino complessivo ottenuto dodici mesi fa nella rassegna iridata del Cairo (2 ori, 4 argenti e 2 bronzi), ma lascia le pedane dell’Allianz MiCo con un po’ di amarezza perché il terzo titolo iridato casalingo sembrava davvero alla portata. Nell’ultimo giro di assalti della finale con la Polonia, le due medagliate dell’individuale Mara Navarria (+ 6 nel computo totale) e Alberta Santuccio (-1) passano il testimone a Rossella Fiamingo sul 25-23. La due volte campionessa iridata (-9 nella finale) però, dopo un’ottima prova in semifinale contro la Svizzera, non riesce a stoppare l’impeto di Martyna Swatowska-Wenglarczyk, che ribalta il punteggio e chiude sul 32-28 (9-3 di parziale). La Polonia si prende così la rivincita rispetto al Mondiale di Antalya 2009, unica occasione nella storia in cui le azzurre della spada sono riuscite a issarsi sul gradino più alto del podio.
BICCHIERE. L’Italia è vicecampionessa del mondo come in Egitto, tra emozioni contrastanti, ma il c.t. Dario Chiadò vede il bicchiere mezzo pieno e difende la sua stella: «Sono felice di tutta la giornata e sono sicuro che la prossima volta andrà ancora meglio. Certo, quando non si vince un po’ di amarezza c’è sempre, ma abbiamo condotto una bella finale contro una Po
lonia ricompattata e forte, per cui sapevamo che sarebbe stata dura fino alla fine. Concludere è una grande responsabilità, Rossella è una campionessa che lo sa fare molto bene e ci ha fatto vincere tanti match, come accaduto anche in semifinale, per cui continuiamo così e puntiamo sull’unione di squadra che è la nostra forza». Poi risponde alla domanda se sia possibile sostituire Rossella in chiusura: «Il piano B c’è sempre, ma non si svela, perché sennò i nostri avversari sanno come rispondere. Rossella comunque è la prima scelta e anche stavolta ha tirato bene tutto il giorno, per cui fa parte del gioco. Si vince tutti insieme e si perde tutti insieme. Un secondo posto al Mondiale di qualificazione olimpica ci lascia molto sereni e vuol dire che siamo sulla strada giusta».
SORPRESA. Parigi non è più così lontana e si tratta della quarta medaglia consecutiva tra Mondiali (bronzo 2019, poi i due argenti consecutivi degli ultimi dodici mesi) e Olimpiade (bronzo a Tokyo nel 2021). Rossella, caricata anche dal tifo speciale di Gregorio Paltrinieri, tornato
espressamente da Fukuoka per supportarla: «Mi ha fatto questa grandissima sorpresa, stamattina (ieri; ndr) mi ha mandato la foto che era in aereo. Non me l’aspettavo, perché era appena atterrato dal Giappone, stanco e con dei problemi fisici. Era la prima volta che mi vedeva dal vivo e si è emozionato. Almeno adesso ci sarà lui a consolarmi dopo questa finale». Per entrambi l’obiettivo comune è l’oro olimpico insieme a Parigi. Rossella la prende larga: «L’obiettivo è qualificarci e poi ci penseremo».
La veterana del gruppo, la mamma arrembante Mara Navarria, dimentica per un attimo i 38 anni e aggiunge: «Queste ragazze non mi fanno smettere di tirare, quindi mi vedrete ancora in pedana. È colpa loro».
Il morale è alto e la posta pure. «Dopo anni di bronzi e argenti volevamo l’oro, vorrà dire che dobbiamo lavorare ancora di più» rilancia da trascinatrice Rossella, mettendo già nel mirino la gara a cinque cerchi dell’anno venturo, che può essere la degna chiusura di una carriera che con ieri annovera ben otto gemme iridate. Ai Giochi, invece, dopo l’argento individuale di Rio 2016 e il bronzo con le stesse compagne di ieri sulle pedane giapponesi due anni orsono, manca solo un metallo. Già, proprio quello che ieri sembrava sulla punta della sua spada. Parigi val bene una messa.
«Era la prima volta che Greg mi vedeva dal vivo e si è pure emozionato»