Osi: Anima e corpo per la mia squadra
È il miglior marcatore dei campionati europei nel 2023 Nelle ultime 33 presenze in A ha partecipato a 32 gol: l’asse con Di Lorenzo è una garanzia
Victor Osimhen non si smentisce mai, per fortuna del Napoli (e degli amanti del genere centravanti, il vero nove): due gol, uno straordinario e l'altro super, alla prima della nuova stagione. Settantasei giorni dopo l'ultimo realizzato il 4 giugno con la Samp al Maradona, al tramonto del campionato stravinto con la corona di re dei cannonieri sul ciuffo dorato. È proprio un vizio, il suo. Una meravigliosa dipendenza: «Sono felice per la vittoria e per i gol, partire così è importante». E restare ancora di più: la trattativa per il rinnovo tra il suo manager Roberto Calenda e Adl è stata lunga, estenuante, massacrante come la maratona di New York corsa il giorno dopo quella di Boston. Ma sul traguardo Victor ci mette su ancora un po' di pepe, quando si affronta l'inevitabile tema del mercato e del rinnovo: «De Laurentiis è il boss: stiamo ancora negoziando. Io sono un giocatore del Napoli e continuerò a dare il cuore e l'anima per la mia squadra. Vediamo cosa accadrà a fine mercato». E la storia dell'Arabia Saudita? «Ci sono state tante speculazioni su queste notizie». Niente paura: cuore, anima e gol sono incedibili.
DA SCUDETTO. E allora, simply the best. Il miglior centravanti puro in circolazione con Haaland ma il miglior marcatore in assoluto dei cinque campionati top d'Europa nell'anno solare 2023: 19 reti realizzate. Diciannove con la doppietta di ieri, la prima della stagione. Certe cose non cambiano mai, sono le certezze con cui ripartire e da cui ricominciare. E se vogliamo, beh, quelli di ieri con il Frosinone sono gol destinati a passare alla storia di Victor e del Napoli: sono i primi con lo scudetto cucito sul petto. Su quella maglia che Osi ha reso luccicante anche allo Stirpe, con una saetta che ha spaccato traversa e monotonia e con uno scatto bruciante che ha chiuso conti e partita. E se ancora non fosse chiara la sua fondamentale, preponderante importanza nell'economia del gioco e del destino della squadra, beh, ci sono altri due dati salienti da raccontare: nelle ultime 33 presenze in campionato, Osimhen ha partecipato attivamente a 32 gol; 28 realizzati con firma e 4 assist.
TIPO INSIGNE-CALLEJON.
L'asse con Di Lorenzo, tra l'altro, è ormai una tradizione consolidata: ieri a innescarlo in entrambi i casi è stato il capitano. Capitano che ha servito proprio a Osi 6 degli ultimi 10 assist ricamati in Serie A: ormai sono una micidiale coppia consolidata; la loro è una giocata che gradualmente s'avvicina a quella di un'altra coppia storica, Insigne per Callejon. Bei tempi passati. Romantici.
IL LEADER. Quelli moderni, intanto, sono nel segno di Osimhen. «Era necessario cominciare la stagione con una vittoria: faccio i complimenti alla squadra ma voglio farli anche al Frosinone. Ha giocato molto bene. Sono felice di aver dato il mio contributo con una doppietta, ma ora bisogna continuare così». Ieri Garcia lo ha definito un autentico trascinatore, un leader nato, uno che vuole sempre vincere anche in allenamento. E prima ancora lo aveva paragonato a Cristiano Ronaldo. Victor sorride: «Cosa posso dire?». Già. Però è una bella sensazione. «È importante che l'allenatore creda in me: dal canto mio provo a rispondere e a ripagare la sua fiducia in campo, con le prestazioni». I risultati sono niente male. «Siamo tutti importanti per la squadra: oltre a Di Lorenzo, il capitano, ci sono tanti leader nello spogliatoio come Mario Rui, Zielinski e Meret. La cosa fondamentale è che siamo un gruppo unito». E umile. E affamato. E Osimhen.