IL RE DI SAN SIRO
Inzaghi vince la prima partita grazie alla doppietta di Lautaro e sfruttando pressing e palleggio L’argentino raggiunge Osimhen in vetta alla classifica marcatori Per Arnautovic assist all’esordio È cambiato tutto il reparto offensivo ma la certezza dell
Nel segno del Toro. Come era nell’ordine naturale delle cose. Lautaro è il centro di gravità di questa Inter, non solo il capitano. Non può sorprendere, quindi, che sia stato lui a firmare la doppietta con cui l’Inter ha messo sotto il Monza al debutto in campionato. Tre punti fondamentali per cominciare al meglio il torneo, contro un avversario che lo scorso anno aveva confezionato un doppio scherzetto. Nell’arco della partita, i nerazzurri hanno mostrato il meglio – nella prima mezz’ora si è visto un gioco brillante e rapido -, ma anche qualche difetto su cui occorrerà riflettere. Tanto per cominciare, il predominio iniziale ha prodotto il gol del vantaggio e poco altro davanti a Di Gregorio. Significa che, se in certe gare Lautaro può bastare, l’Inter ha assoluta necessità di un altro bomber. Ovvio che lo debba diventare al più presto Thuram, che si è reso utile partecipando allo sviluppo della manovra, ma che troppe volte ha girato al largo dall’area di rigore. Arnautovic offre più certezze, nel senso che Inzaghi sa già quello che può dargli, come si è visto sul secondo gol.
APPLICAZIONE. L’altra pecca è la transizione difensiva, mista all’attenzione. Il caldo soffocante di ieri sera è certamente un attenuante, ma quando il Monza è riuscito a saltare la prima linea del pressing, l’Inter si è trovata in più occasioni in affanno. Rischiando davvero, però, soltanto a inizio ripresa.
Gli uomini di Inzaghi devono tenere alte cattiveria e applicazione in entrambe le fasi. Sommer non ha corso veri pericoli, ma Palladino ha avuto zero sia da Maric sia da Dany Mota. Una squadra più pronta a sfruttare gli spazi concessi dai nerazzurri avrebbe potuto fare male. L’Inter, comunque, ha ripreso da dove aveva finito lo scorso anno. Ovvero dal suo gioco consolidato, dal palleggio con la ricerca dell’ampiezza per conquistare la superiorità. Ha tenuto alta la linea del pressing, per andare al recupero rapido del pallone. Una scelta che ha subito fruttato, visto che il gol del vantaggio è nato proprio da un intercetto di De Vrij, su errore di Pessina sulla trequarti. L’olandese ha servito di prima Barella, che, a sua volta, ha girato immediatamente per Dumfries: cross basso per l’accorrente Lautaro, che ha bruciato sia D’Ambrosio sia De Gregorio. I nerazzurri sono riusciti a tenere i ritmi abbastanza alti, per una mezz’ora, per poi rallentare nel finale del primo tempo. Il Monza ha pagato la costante costruzione dal basso, che ha agevolato il pressing dei padroni di casa. Brianzoli in difficoltà anche nel contenere lo sviluppo dell’azione nerazzurra, fatto di passaggi rapidi e di movimenti sincronizzati. In questo impianto, si è fatto notare anche Thuram. Non come attaccante puro, ma come elemento in grado di aiutare lo sviluppo dell’azione dalla trequarti in su, grazie ad una tecnica non banale.
I CAMBI PER IL RADDOPPIO.
L’Inter ha cominciato la ripresa al rallentatore e per poco gli ospiti non ne hanno approfittato. Così, in due azioni, in fotocopia dalla destra, si è creato il panico nell’area nerazzurra. Con qualche centimetro in più, probabilmente, ci avrebbe pensato Sommer. Invece, proprio su una sua deviazione, solo una scivolata disperata di Calhanoglu ha murato la conclusione quasi a botta sicura di Kyriakopoulos. Scampato il pericolo, i nerazzurri hanno puntato tutto sul contropiede. Con il raddoppio che è arrivato dopo gli ingressi di Cuadrado, Carlos Agugusto e soprattutto Arnautovic. Proprio lui, infatti, con uno strano doppio passo, si è liberato di Perdo Pereira per poi mettere il pallone sul secondo palo per la puntuale zampata del Toro. Nel finale sono entrati anche gli altri nuovi, ovvero Bisseck e Frattesi. Quest’ultimo al posto di Lautaro, con Mkhitaryan che ha finito da punta. Che sia stato un segale di Inzaghi alla società?