È un Toro scatenato «Due gol del cuore»
Il nuovo capitano nerazzurro è sempre più leader Lautaro: «Le reti per l’inter e la mia famiglia. Lukaku? Era del Chelsea Thuram e Arnautovic sono al top»
Sette minuti e undici secondi. Il tempo di allacciare gli scarpini che Lautaro Martinez lascia il segno sul debutto in campionato dell’Inter. Lo fa a modo suo, senza uscire dal copione, ossia gonfiando la rete e trascinando i suoi verso il primo successo stagionale. Nel primo tempo un tocco vincente a pochi passi dalla porta sull’assist di Dumfries, per confermarsi leader e capitano della squadra non solo per la fascia al braccio, ma anche con i fatti in area di rigore. Nella ripresa il solito copione si ripete, stavolta l’assist è dell’ultimo arrivato Arnautovic, rifinito in bellezza da Lautaro con un altro tocco da distanza ravvicinata. La condizione non può essere ancora al meglio, ma il Toro è già caldo al punto per l’assalto alla seconda stella. Una risposta indiretta anche al Napoli campione in carica, trascinato a sua volta da una doppietta di Osimhen: il nigeriano e l’argentino l’anno scorso sono stati capocannoniere e vice del campionato, rispettivamente con 26 e 21 gol all’attivo. Stando alla prima giornata, la storia è destinata a ripetersi.
PIÙ DI UN ATTACCANTE.
«Dovevamo dare un segnale - ha detto dopo il match - Siamo partiti col piede giusto, ci siamo fatti trovare pronti. Tutti si sono dimostrati all'altezza e io mi sono trovato bene sia con Thuram sia con Arnautovic. L’estate è stata dura, in Giappone abbiamo trovato tanto caldo però abbiamo lavorato bene. Lukaku? Era del Chelsea, le società hanno trattato, ma la scelta è stata sua». A 70 giorni dalla notte della finale di Istanbul, Lautaro fa l’Inter sempre più sua dopo un’estate trascorsa da leader incedibile e dopo aver rifiutato un’offerta monstre per un quadriennale da 60 milioni a stagione dall’Arabia. L’ennesimo atto d’amore verso i colori nerazzurri, contraccambiato ieri sera a San Siro dagli applausi scroscianti e dal nuovo coro della curva. «Sono orgoglioso di essere capitano ma non cambierà nulla - ha sottolineato - Trasmetterò ai compagni i miei valori, sono andati via diversi giocatori ma ne sono arrivati tanti, ci sono anche nuovi giovani, che hanno voglia di crescere e imparare. I miei obiettivi sono i soliti. Vincere titoli e trofei, portare l’Inter più in alto possibile e rendere felici i tifosi». Ovazione inevitabile al momento della sostituzione all’80’, dopo aver completato l’opera con la doppietta. «Dedicata all’Inter, ai tifosi e a Augustina: mi ha reso papà per la seconda volta, è arrivato Theo dopo Nina, saranno stati davanti alla tv».
WORK IN PROGRESS.
In attesa di capire se Correa verrà ceduto e se arriverà un nuovo attaccante, il reparto per il momento è tutto sulle solide spalle dell’argentino campione del mondo. Un modo per dare più tempo per ambientarsi anche a Thuram e Arnautovic, che soltanto con il passare del tempo entreranno negli schemi della truppa di Inzaghi. L’intesa con l’austriaco sembra già essere sbocciata, lo dimostra il secondo gol che ha steso definitivamente il Monza, mentre l’intesa con il francese ha bisogno ancora di essere sistemata gara dopo gara. La certezza è sempre e solo Lautaro, che già domenica scorsa a Ferrara in amichevole aveva dominato nella rimonta contro l’Egnatia, stendendo gli avversari quasi da solo. Ieri ha concesso il bis. E siamo solo all’inizio.
«Sono orgoglioso di avere la fascia, i miei obiettivi non cambiano: vincere»