Corriere dello Sport

È un Toro scatenato «Due gol del cuore»

Il nuovo capitano nerazzurro è sempre più leader Lautaro: «Le reti per l’inter e la mia famiglia. Lukaku? Era del Chelsea Thuram e Arnautovic sono al top»

- Di Giorgio Coluccia

Sette minuti e undici secondi. Il tempo di allacciare gli scarpini che Lautaro Martinez lascia il segno sul debutto in campionato dell’Inter. Lo fa a modo suo, senza uscire dal copione, ossia gonfiando la rete e trascinand­o i suoi verso il primo successo stagionale. Nel primo tempo un tocco vincente a pochi passi dalla porta sull’assist di Dumfries, per confermars­i leader e capitano della squadra non solo per la fascia al braccio, ma anche con i fatti in area di rigore. Nella ripresa il solito copione si ripete, stavolta l’assist è dell’ultimo arrivato Arnautovic, rifinito in bellezza da Lautaro con un altro tocco da distanza ravvicinat­a. La condizione non può essere ancora al meglio, ma il Toro è già caldo al punto per l’assalto alla seconda stella. Una risposta indiretta anche al Napoli campione in carica, trascinato a sua volta da una doppietta di Osimhen: il nigeriano e l’argentino l’anno scorso sono stati capocannon­iere e vice del campionato, rispettiva­mente con 26 e 21 gol all’attivo. Stando alla prima giornata, la storia è destinata a ripetersi.

PIÙ DI UN ATTACCANTE.

«Dovevamo dare un segnale - ha detto dopo il match - Siamo partiti col piede giusto, ci siamo fatti trovare pronti. Tutti si sono dimostrati all'altezza e io mi sono trovato bene sia con Thuram sia con Arnautovic. L’estate è stata dura, in Giappone abbiamo trovato tanto caldo però abbiamo lavorato bene. Lukaku? Era del Chelsea, le società hanno trattato, ma la scelta è stata sua». A 70 giorni dalla notte della finale di Istanbul, Lautaro fa l’Inter sempre più sua dopo un’estate trascorsa da leader incedibile e dopo aver rifiutato un’offerta monstre per un quadrienna­le da 60 milioni a stagione dall’Arabia. L’ennesimo atto d’amore verso i colori nerazzurri, contraccam­biato ieri sera a San Siro dagli applausi scrosciant­i e dal nuovo coro della curva. «Sono orgoglioso di essere capitano ma non cambierà nulla - ha sottolinea­to - Trasmetter­ò ai compagni i miei valori, sono andati via diversi giocatori ma ne sono arrivati tanti, ci sono anche nuovi giovani, che hanno voglia di crescere e imparare. I miei obiettivi sono i soliti. Vincere titoli e trofei, portare l’Inter più in alto possibile e rendere felici i tifosi». Ovazione inevitabil­e al momento della sostituzio­ne all’80’, dopo aver completato l’opera con la doppietta. «Dedicata all’Inter, ai tifosi e a Augustina: mi ha reso papà per la seconda volta, è arrivato Theo dopo Nina, saranno stati davanti alla tv».

WORK IN PROGRESS.

In attesa di capire se Correa verrà ceduto e se arriverà un nuovo attaccante, il reparto per il momento è tutto sulle solide spalle dell’argentino campione del mondo. Un modo per dare più tempo per ambientars­i anche a Thuram e Arnautovic, che soltanto con il passare del tempo entreranno negli schemi della truppa di Inzaghi. L’intesa con l’austriaco sembra già essere sbocciata, lo dimostra il secondo gol che ha steso definitiva­mente il Monza, mentre l’intesa con il francese ha bisogno ancora di essere sistemata gara dopo gara. La certezza è sempre e solo Lautaro, che già domenica scorsa a Ferrara in amichevole aveva dominato nella rimonta contro l’Egnatia, stendendo gli avversari quasi da solo. Ieri ha concesso il bis. E siamo solo all’inizio.

«Sono orgoglioso di avere la fascia, i miei obiettivi non cambiano: vincere»

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LAPRESSE Lautaro Martínez, 25 anni, nuovo capitano dell’Inter: ieri due gol
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