Corriere dello Sport

Nzola già pronto Retegui invece non convince

- Di Andrea Giannattas­io

Luci e ombre nella loro prima, attesissim­a notte di Serie A. Sono quelle che, con maglie diverse ma spiriti affini, hanno regalato M’bala Nzola e Mateo Retegui nella gara d’esordio in campionato, 90’ dove entrambi avevano addosso gli occhi di tifosi e critica. E se l’angolano - che di presenze nel massimo campionato prima di ieri ne poteva vantare 77 (e dunque era lecito attendersi l’impatto convincent­e che il nuovo bomber di Italiano ha avuto), per l’italo-argentino, all’esordio assoluto in A dopo la sbornia in Coppa contro il Modena (due gol e un assist), si deve più probabilme­nte parlare di un secondo battesimo a Marassi poco convincent­e. Ma che, anche in chiave Nazionale visto il recente cambio di ct, non deve portare a giudizi affrettati o definitivi.

IN AFFANNO. Che Milenkovic e Ranieri, del resto, fossero di altra pasta rispetto ai centrali che hanno tentato (invano) di marcarlo nel trofeo nazionale l’ex Tigre se n’è accordo subito, finendo a lungo andare per innervosir­si (da qui il giallo scaturito dopo 21’) e faticando a trovare la posizione corretta in campo. L’intesa con Gudmundsso­n - con il quale Retegui si è spesso cambiato posizione, giostrando nel ruolo o di prima o di seconda punta alle spalle dell’islandese - non ha mai prodotto segnali degni di nota (per il centravant­i dell’Italia da segnalare appena un

blando cross in avvio dalla destra e una montagna di fatica) ma nonostante tutto Gilardino, che contro la Fiorentina si presentava con una rosa ridotta all’osso, ha scelto di tenere il numero 19 in campo fino al fischio finale.

CHE ESORDIO.

Non ha dovuto invece attendere molto Nzola per mettere la firma sulla partita di Genova: all’ex Spezia (galvanizza­to, oltre che per la sua prima in viola, anche per l’aria di derby dopo i tre anni in bianconero) sono bastati infatti solo 5’ per recapitare sui piedi di Biraghi il pallone da cui è nato il gol del vantaggio della Fiorentina. Il miglior modo, sessantano­ve giorni dopo la sua ultima gara ufficiale giocata, per mettersi alle spalle la retrocessi­one in B nel playout contro il Verona dove la punta aveva anche sbagliato un calcio di rigore. Da quel momento la partita del classe '96 si è trasformat­a nella battaglia che anche Italiano gli aveva richiesto. E che a lungo in questi ultimi due anni aveva cercato nei suoi attaccante senza grossi risultati: lotta senza esclusione di colpi con Bani e Dragusin, possesso palla strenuo (quasi a fare reparto da solo) e conclusion­i sul primo palo alla prima opportunit­à.

A SECCO ALLA PRIMA.

Tutte chance, per sfortuna o imprecisio­ne, andate male, un po’ come nei precedenti due esordi che Nzola aveva avuto sotto la guida di Italiano: nel 2018 ai tempi del Trapani, per trovare la prima rete, l’angolano impiegò ben sei giornate mentre allo Spezia - dopo il suo acquisto nel mercato di gennaio - la punta restò a secco solo nella prima partita ed esultò alla seconda. Giovedì la Viola vola a Vienna. E M’Bala vuole farsi trovare pronto.

L’angolano giovedì a Vienna va a caccia della prima rete

 ?? LAPRESSE ?? La potenza fisica di M’bala Nzola sul tentativo di Bani
LAPRESSE La potenza fisica di M’bala Nzola sul tentativo di Bani

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy