Corriere dello Sport

Carica Max: «La Juve ripar

«Un passo alla volta. Scudetto? Pensiamo prima alla Champions Dobbiamo trasformar­e in rabbia il dispiacere di non avere le coppe»

- Di Filippo Bonsignore TORINO

I bianconeri ripartono da dove avevano chiuso la scorsa stagione: il tecnico indica la strada da seguire

Obiettivo Champions League, in attesa di pensare allo scudetto. La Juve vuol tornare a fare la Juve dopo due anni difficili e senza vittorie. L’ultima stagione ha lasciato i bianconeri senza le coppe e da un’annata (forzatamen­te) senza Europa riparte la scalata al vertice. Massimilia­no Allegri guarda proprio al palcosceni­co continenta­le come priorità perché l’assenza brucia, eccome. «Non giocare la Champions League dà amarezza e dispiacere perché il club è abituato a partecipar­vi, fa parte del suo Dna, e soprattutt­o perché l'avevamo conquistat­a sul campo. Dopo tanti anni è una cosa che ci lascia spiazzati». Il tecnico, non a caso, sottolinea come il terzo posto fosse stato conquistat­o, prima che venisse cancellato dalla penalizzaz­ione di dieci punti e che la Uefa decidesse l’esclusione pure dalla Conference League. Adesso il traguardo è proprio l’Europa: «La Juve parte sempre per fare il massimo; l’obiettivo minimo è entrare in Champions. Dovremo essere bravi ad arrivare ad aprile tra le prime quattro e poi si vedrà. Scudetto? Si potrà capire solo strada facendo».

COME CONTE.

Per quanto riguarda il titolo, intanto, Max lascia altri davanti nella griglia di partenza: «Il Napoli è favorito perché ha vinto, poi ci sono Inter, Milan e Lazio». Però alla Continassa un pensiero lo si fa comunque, guardando anche al precedente confortant­e di dodici anni fa. L’ultima volta della Juve senza Europa risale infatti al 2011/12: i bianconeri, reduci da due settimi posti, affidarono la rinascita ad Antonio Conte e arrivò subito l’impresa. Fu scudetto, inatteso e sorprenden­te; il primo di nove consecutiv­i. «Non so se sia un vantaggio o uno svantaggio restare senza coppe rileva Allegri -, e non so dove potremo arrivare, lo scopriremo durante il percorso. So solamente che bisognerà essere bravi a trasformar­e questa amarezza in rabbia per fare i risultati necessari per poter giocare la Champions l’anno prossimo. Ma non è una questione di rivalsa, quello che è successo sono state cose esterne. Un vantaggio è che è stato chiuso tutto e possiamo concentrar­ci sul campo».

RILANCIO. Non ci sono più alibi, non ci sono più bonus da spendere, in ogni caso. Allegri ne è consapevol­e e nonostante due anni senza titoli, rilancia: «Non è l’anno zero, non lo è mai, perché ogni anno si lavora per migliorare quanto fatto l’anno prima. Facciamo un passetto alla volta, bisogna crescere di condizione fisica e soprattutt­o mantenere l’entusiasmo e la voglia di prendersi quelle vittorie che passeranno di settimana in settimana e non più di tre giorni in tre giorni». Ecco la novità cui bisognerà abituarsi: «Tecnicamen­te cambierà il modo di lavorare, avremo più tempo per preparare le partite». E poi le trasferte: «Rispetto allo scorso anno dobbiamo fare meglio fuori casa, perché la differenza è stata soprattutt­o lì».

ATTESA. Il pre-campionato ha regalato sensazioni confor

tanti, con una Juve che sta cercando di cambiare pelle e di essere più offensiva e propositiv­a e meno attendista, ma Max avverte: «Il calcio d'estate è fine a se stesso. Sicurament­e si sono viste buone cose ma ora cominciano le partite che contano». E bisognerà essere protagonis­ti da subito, perché una partenza confortata dai risultati può soltanto aiutare ad imboccare la strada del rilancio. Da Udine a Udine: 77 giorni dopo la fine della stagione più travagliat­a della storia recente, la Juve riparte per ritrovare la gloria perduta. Priorità alla Champions, poi lo scudetto...

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GETTY Vlahovic (23 anni), Chiesa (25) e Allegri (56)
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