Corriere dello Sport

FABBRI D’ARGENTO

Leonardo conquista uno splendido secondo posto dietro al padrone della specialità, lo statuniten­se Crouser che centra il record dei campionati e sfiora quello del mondo Il 22,34 di ieri si ferma non lontano dal primato italiano: «Sognavo questo momento da

- Di Christian Marchetti BUDAPEST

Urla Leo. E con lui urla tutta quella truppa con la maglia azzurra che in una giornata appena regala emozioni. Anche negative, per carità, ma sempre emozioni. Per andare poi a nanna con l'immagine di Leonardo Fabbri, Leo, Fabbrino, 26enne cuore (viola) di Firenze, e la medaglia d'argento. Lui che, su queste pagine, qualche tempo fa aveva presentato un atleta tutto nuovo, meno istintivo e più filosofico. Lui che alle avversità risponde in un modo tutto suo, come quando sotto lockdown si allenava usando la fidanzata come bilanciere.

STORIA. Ma la storia dell'argento di Fabbri deve essere raccontata dalla qualificaz­ione. E da quel dato storico: mai, prima di Fabbri e Zane Weir, una coppia di azzurri si era qualificat­a per una finale mondiale del getto del peso. Weir ci riesce con 21,82, Fabbrino entrando da dodicesimo (su 12) con un 20,37 all'ultimo lancio. E tante scuse per il papà: «Per poco non lo facevo morire d'infarto!».

In finale, lo statuniten­se padrone di questa disciplina Ryan Crouser, "quello che stava male" per un problema al ginocchio, centra il 23,51 del record dei campionati. A 5 centimetri dal record del mondo. Il suo. Il connaziona­le dalle lontane origini italiane Joe Kovacs spara 22,12. Da par suo, Fabbrino fa un 22,34 di record personale migliorand­osi di mezzo metro. Quinto europeo di tutti i tempi, il primo in Italia nel 2023 davanti al 22.15 dello stesso Weir. Infine secondo di sempre dietro al primatista italiano Andrei (22,91 nel 1987). Fiorentino anche Andrei, argento ai Mondiali anche Andrei (Roma 1987).

DEJA-VU. Nella serie ci sono anche un 21,26 e un 21,22 finale. Prima di arrivare a quest'ultimo, però, si passa per due nulli lunghissim­i. Il secondo con un brutto sbilanciam­ento in avanti mentre il peso vola oltre la fettuccia dei 22.

Crouser resta al momento intoccabil­e. Anche con "una gamba in meno". Ma Kovacs è ancora una volta battuto da Leonardo. Come era successo in Diamond League, lo scorso 2 giugno a Firenze. Fabbri vince mentre la Fiorentina domina con il Genoa. Persino il mental coach di Leo è lo stesso di diversi giocatori viola.

DEDICHE. Le dediche finali sono tutte un programma. Perché ok il «questa medaglia è per Paolo (l'allenatore Paolo Dal Soglio, ndr), visto che io e lui ne abbiamo passate veramente tante» ed è tenero il ragazzo dell'Aeronautic­a militare quando dice: «Io una medaglia europea o mondiale la sognavo. Poi mi svegliavo e andavo ad allenarmi per conquistar­mela».

Ma poi ci sono gli hater: «Mi viene da ridere quando leggo quelle critiche sui social. "Fabbri qui", "Fabbri là". Ho preso anche un fermo immagine e ora mi vendicherò. Peccato che Paolo s'inc...à per quel nullo che sarebbe stato un lancione...».

Paolo saprà capire. Anche per quel piatto di pastasciut­ta in più consegnato­gli dall'amico Gianmarco Tamberi a Casa Italia, nell'ultima conferenza stampa. Quello della pastasciut­ta - chissà - diventerà un rito.

«Peccato solo per quel nullo I detrattori? Mi viene da ridere»

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ANSA/GETTY Leonardo Fabbri (26 anni) ieri ha conquistat­o la medaglia d’argento ai Mondiali di Budapest
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